Caro Gesù Bambino, perdona se scrivo a te, ma da quando padre Simone Farci, a Quartu Sant’Elena, ha detto che Babbo Natale non esiste, suscitando stupore e molte polemiche tra le famiglie che non volevano svelare ai figli questo mistero senza tempo (in cui loro credono ancora), magari per te c’è meno concorrenza e ti arriva più posta. Avrai il tuo bel daffare, ma ti chiedo di leggere con attenzione questa mia letterina.
Per il 2019 facci la Grazia di far nominare un arcivescovo nella nostra Diocesi di Cagliari, perché non è sicuro che ci sia attualmente. Sono in tanti a dubitarne: non sappiamo che male abbiamo fatto, per essere ancora sede vacante. E lo siamo ormai da tanti anni! Per favore, tu che puoi e conosci gente in Vaticano, faccene mandare uno come Papa Francesco, che parli con le persone, che giri la diocesi e incontri la gente: che si sporchi le mani, e ricordi al Comune e al Sindaco che a Cagliari esistono i poveri. Visto che puoi metterci una parola buona – ora che Babbo Natale è andato – sceglilo tu direttamente: cercalo tra i parroci di campagna, di quelli “pane al pane, e vino al vino”, non mandarne uno stile “piemontese, falso e cortese”.
Fai in modo che pensi prima di tutto ai fedeli e alla sua Chiesa, e che ami e difenda i suoi sacerdoti. Uno che ci sveli che fine hanno fatto preti come don Massimiliano Pusceddu, che nessuno ha più visto in giro, o che magari riesca ad aiutare altri preti a non lasciare la tonaca per correre dietro a qualche gonnella: non ci crederai ma ce ne sono diversi che ormai mollano per qualche pivella. Fa che l’arcivescovo – quando ne arriverà uno – non li abbandoni, ma che anzi li visiti periodicamente. Mandaci un arcivescovo, per favore, che scelga bene i docenti che insegnano in Facoltà teologica: li vogliamo cattolici, praticanti e non pubblici concubini. Soprattutto manda un vescovo che ordini sacerdoti, che cerchi le vocazioni e le faccia maturare.
Vedi, caro Gesù Bambino, serve un vescovo che vada a trovare don Pascal Manca, che dopo la condanna in primo grado qui hanno mollato in tanti, e del giudizio di appello non si sa più nulla. Serve uno coraggioso, che parli chiaro nei confronti della politica e dica chiaro e tondo che le cose non vanno bene: la gente sta male, e non basta la Caritas. Ah, la Caritas! Caro Gesù Bambino, fai in modo che somigli ad una istituzione di carità e non ad una organizzazione manageriale. Anche per questo, mandaci un arcivescovo che faccia una salutare rotazione tra gli incarichi: mi dicono che l’attuale responsabile della Caritas, a me tanto caro, sia lì da tanti anni.
Già che ci sei, diglielo tu al prescelto che i preti non si tengono negli uffici, se la gente si lamenta che nelle chiese non ce ne sono per confessare. E, per favore, mandaci di nuovo uno che sorrida. Sceglilo dove vuoi, ma che sorrida. Di cuore, non per finta o per partito preso. Serve uno che faccia sentire la voce della Chiesa: bella, forte, chiara come quella di quel tuo amico vestito di bianco che sta a Roma e che parla: oh, se parla! Pensa che qui sui migranti tutti possono dire tutto e il contrario di tutto: c’è un assessore preso dal virus dell’immigrazionismo, che farebbe arrivare stranieri a più non posso sulla nostra Isola. Spara numeri a casaccio, vantandosi nelle scuole di aver fatto cose bellissime. Altri lo attaccano – poveretto! – dicendo che altri suoi colleghi della giunta regionale ci vorrebbero ripopolare la Sardegna, con gli immigrati. Sai chi è che non dice nulla? La Chiesa.
Anche per questo serve un arcivescovo, a Cagliari: non capiamo perché lasciarci così a lungo senza. Già che ci sei, approfitta di una di quelle offerte da ‘tre per uno’: nomina un sostituto per il vescovo di Nuoro (che poverino non ne può più), e lascia andare in pensione quello di Oristano. Ma, per favore, mandaci un arcivescovo a Cagliari.
Zaccheo
(admaioramedia.it)
9 Comments
Valeria Cao
Chissà sé questo Zaccheo è mai venuto a servire i” poveri “della Caritas
Marco Alfredo Secci
FORSE BISOGNEREBBE INSEGNARE ANCHE A PESCARE.
ZACCHEO
Verissimo. Non basta dare un pesce al povero che muore di fame: meglio insegnargli a pescare. Saggezza.
ZACCHEO
Più volte, mia cara signora, più volte… e sapesse quante cose ho visto…
Valeria Cao
Parla tanto di sporcarsi le mani, mah! Noi che laviamo, serviamo da anni con continuità e in silenzio, magari parliamo noi del nostro direttore Don Marco.
Francesco
Caro Zaccheo,
in verita’ in verita’ ti dico che
– ho letto della condanna di don Pascal Manca anche in appello…
– mi riferiscono di aver visto don Massimiliano Pusceddu dire messa nella parrocchia di San Massimilano Kolbe a Cagliari…
ZACCHEO
In realtà, caro Francesco, il punto non è la sentenza di appello: intanto manca ancora la Cassazione, e in Italia nessuno è colpevole fino al terzo grado di giudizio. Il punto è che noi speriamo che arrivi un arcivescovo che vada a trovare i suoi preti, anche quelli in difficoltà, anche quelli certamente colpevoli… come ha fatto il Buon Pastore con la pecorella smarrita.
Quanto a don Pusceddu, un conto è essere “ospitato” in qualche parrocchia per dir messa… e un altro è essere nominato, avere un incarico di parroco o di viceparroco… E anche se l’avesse, ti risulta esserci mai stato un chiarimento pubblico sulla vicenda di don Massimiliano?
A proposito, chi sarà mai il nuovo cappellano della Polizia? Anche questo incarico venne revocato a don Massimiliano… Tutto tace.
Sentinella
Distratto e disinformato questo Zaccheo. Magari se scende dall’albero si accorgerà che quello attuale è il secondo successore di don Massimiliano come cappellano della polizia…
ZACCHEO
Ma bravo il nostro lettore: lui sì che è bravo e informato sulle nomine, sconosciute ai più!
Già che c’è, perché non ci svela anche chi sarà il terzo successore di don Massimiliano a cappellano della Polizia?
Nella nostra diocesi, sono tanti gli incarichi che cambiano titolare, o titolari che cambiano incarichi. Tutti tranne pochissimi…