Non è una bella notizia che il festival di letteratura “Leggendo Metropolitano”, per anni tra i più illustri e meritori eventi culturali cagliaritani, sia giunto quest’anno all’ultima edizione, dato che il suo ideatore e organizzatore, Saverio Gaeta, ha evidenziato che non potrà proseguire nell’iniziativa (giungendo al punto di confessare “sono dovuto andare quasi da uno strozzino per questo festival”), sopratutto per i ritardi della Regione Sardegna e del Comune di Cagliari nell’accreditare i contributi stanziati, ma anche per la mancanza di ‘difese’ istituzionali dalle veementi contestazioni dei soliti ambienti antagonisti, antimilitaristi e ‘antifa’, per la partecipazione alla manifestazione di uomini di cultura e di scienza israeliani.
Posto che il possibile giudizio negativo su Israele per le politiche attuate nei confronti dei Palestinesi non giustifica aprioristiche misure di censura nei confronti di uomini di cultura, lascia esterrefatti che, mentre Leggendo Metropolitano” è costretto a chiudere (senza che questo dia un qualche giovamento al tormentato popolo palestinese), da due mesi l’abusivo “Centro studi autogestito” – creato presso il corpo di Psicologia degli stabili di Sa Duchessa da un’associazione appartenente alle stesse aree antagoniste sopra citate e finora tollerato dai vertici dell’Università di Cagliari – utilizzi locali, indebitamente sottratti alla collettività, per svolgervi iniziative dal tenore estremistico e fazioso, come la “Cassa antirepressione sarda”, un fondo tenuto dagli antagonisti per finanziare le continue spese legali che molti dei loro compagni devono, spesso, affrontare per difendersi dai processi in cui vengono imputati per svariate ipotesi di reato.
Evidenziare il contrasto tra le sorti di un’iniziativa culturale assolutamente legale e meritoria, costretta ad ovviare ai guai causati dalla burocrazia con pesanti anticipazioni ‘di tasca’ – e neppure difesa dagli assalti ‘antisionisti’ degli antagonisti – e quelle di attività fondate sull’occupazione illegale di spazi pubblici, come quelle cagliaritane del Centro studi autogestito e dell’ex scuola media di via Lamarmora, bizzarramente ribattezzata “Sa Domu” dagli antagonisti ed antifa che vi bivaccano abusivamente da anni.
Tali attività, oltre a non venir importunate con richieste di pagamento di affitti od utenze (così ricevendo indirette ‘sovvenzioni’ che, in base alla legge, dovrebbero essere erogate sulla base di criteri prestabiliti, e certamente non in base al fatto compiuto), ospitano abitualmente, in attività chiaramente politicizzate (cosa c’entra la “Cassa antirepressione” con le esigenze di studio dei frequentatori dell’Ateneo cittadino?), molti di quegli stessi personaggi che si resero responsabili delle intemperanze contro il festival letterario, in particolare quando ne fu ospite lo scrittore David Grossmann.
E’ auspicabile un futuro in cui iniziative come “Leggendo Metropolitano” non debbano morire di burocrazia per ottenere i contributi necessari al loro svolgimento, e in cui i compagni antagonisti, antimilitaristi, antifa, e anti chissà quante altre cose, quando avessero bisogno di locali pubblici, si presentino educatamente da un agente immobiliare e si rassegnino a pagare l’affitto.
Caesar
(admaioramedia.it)
One Comment
Il Consumatore
Questi antagonisti, che si definiscono democratici, senza conoscere cosa significa veramente la parola, sono dei fascisti rossi veri e propri. Ma quello che più sconcerta è il fatto che abbiano occupato locali universitari non di loro proprietà da dove diffondere i loro messaggi demenziali.
Purtroppo sono anche tollerati, se non addirittura difesi, da un rettore che non ha il senso della democrazia e che proviene dalla stessa origine di questi dementi e antidemocratici oltre che illiberali.