Il sindaco di Cagliari Massimo Zedda non ha finora prestato grande attenzione al problema sicurezza e legalità nella città capoluogo, perdendosi addirittura nel dare ‘consigli’ al Governo nazionale su come gestire la politica dell’accoglienza e degli sbarchi in Italia. Perciò, per esempio, si è ben guardato dallo sgomberare gli ‘antagonisti’ di area ‘antifa’ dalla ex scuola media di via Lamarmora che occupano illegalmente da anni e dal dare una seria attuazione al Decreto Minniti in tema di sicurezza nei centri urbani.
Il distratto Primo cittadino, spalleggiato dalla sua maggioranza ‘biancorossa’, ha sempre negato l’esistenza di un problema sicurezza a Cagliari, soprattutto quando, oltre alla vicenda degli ‘antagonisti’ (coi quali non ha molta voglia di scontrarsi), nei fatti di cronaca nera sono coinvolti in qualche modo i ‘migranti’, sbandierando il feticcio ‘negazionista’, secondo il consueto copione caro alla sinistra, sull’esistenza di un nesso tra la presenza massiccia di irregolari ed alcuni frequenti episodi delittuosi.
Piaccia o no a Zedda, ora Matteo Salvini è titolare del Ministero dell’Interno, che ha voce in capitolo determinante in tema di enti locali, sicurezza e immigrazione. Proprio lui, l’incubo personale dei ‘sinistri arcobaleno’, che già mal tolleravano il suo predecessore, il Pd Marco Minniti, considerato quasi un ‘fascista’ per aver adottato una linea pochino più rigorosa rispetto al totale lassismo in cui il Viminale era precipitato ai tempi di Angelino Alfano. Ferma la rilevanza delle autonomie locali, che sono state rafforzate dalla riforma del Titolo V della Costituzione (anche se taluni prefetti, in epoca Alfano, non sempre sembravano accorgersene), è intuibile che, con Salvini al Viminale, si cambierà radicalmente registro su alcune questioni ed i Comuni non potranno sottrarsi dall’adempiere alle indicazioni ministeriali.
Per esempio, si può supporre che il Decreto Minniti, la cui applicazione è oggi eccessivamente dipendente dalla discrezionalità dei sindaci (con grossi guai per i cittadini amministrati da sindaci come Zedda o De Magistris), verrà reso maggiormente tassativo, dato che sulla sicurezza non è concepibile fare discriminazioni tra cittadini a seconda del luogo di residenza. Ed è difficile che il Viminale possa ignorare la posizione degli amministratori locali che, per esempio, invece di provvedere senza indugio a far sgomberare i locali pubblici illegittimamente occupati, ci passano sopra per motivi puramente politici, benché questo possa dar luogo anche a responsabilità quanto meno di natura contabile, ma forse anche di natura penale.
Sarebbe strano che Salvini – al quale più volte lo stesso gruppo di ‘okkupanti’ ha tentato di impedire l’esercizio dei diritti politici (anche a Cagliari, dove si ricorda una precipitosa fuga degli ‘antifa’ nel viale Sant’Avendrace dinanzi a uno schieramento di Polizia non proprio ben disposto nei confronti dei facinorosi) – si lasciasse sfuggire l’occasione di imporre ai sindaci il rigoroso adempimento dei loro doveri. Si può finalmente sperare che l’atmosfera di lassismo che regna da tempo a Cagliari, sopratutto in riferimento alle ‘okkupazioni’ selvagge, alla sicurezza ed all’ordine pubblico, possa volgere al termine.
Caesar
(admaioramedia.it)