La vicenda delle esequie ‘fasciste’ del docente universitario sassarese Giampiero Todini non ha solo indotto i massimi esponenti della istituzioni sarde, quali Pigliaru e Ganau, ad esibirsi con riflessi pavloviani in comunicati di indignazione, ma ha spinto anche l’aspirante governatore pentastellato, Mario Puddu, che non perde alcuna occasione per dire la sua (fece anche un ardito paragone tra certi variopinti costumi indossati in occasione del raduno leghista di Pontida e le sconvenienti mise di molti partecipanti ai gay pride), a superare se stesso.
Da buon grillino ‘de sinistra’, attento a mantenersi nei binari di un’impostazione ‘boldriniana’, l’ex sindaco di Assemini, forse anche per neutralizzare una lontana gaffe della grillina sassarese Manca – alla quale la pasionaria antifascista Lalla Cadeddu ha rinfacciato una foto che la ritraeva abbracciata a un busto di Mussolini – ha prontamente pubblicato un duro post ‘antifa’ con cui ha stigmatizzato la vicenda (definendola una “sceneggiata squadrista”), escludendo che si trattasse di una banale “buffonata”, al contempo ha colto l’occasione delle esternazioni dell’ex sottosegretario renziano Faraone, che aveva accusato il governo del clima creatosi, per polemizzare col Partito democratico, accusato di non poter dare “lezioni di antifascismo” per l’atteggiamento relativo alla “manifestazione antifascista e antirazzista” di Macerata, indetta a febbraio da antagonisti e centri sociali, in reazione al ferimento di alcune persone di colore, con la ‘pretesa di vendicare’ l’uccisione e il barbaro sezionamento della giovane Pamela, per il quale sono accusati alcuni nigeriani.
Puddu ha in sostanza accusato i democratici di avere “attaccato gli antifascisti”, rifiutandosi di partecipare alla manifestazione, finendo così per coinvolgere indirettamente nelle proprie invettive lo stesso leader nazionale del M5S, Luigi Di Maio, che si era ben guardato dallo schierarsi con chi stava soffiando sul fuoco di una situazione incandescente, e, nonostante le critiche di diversi grillini su posizioni di estrema sinistra e quindi favorevoli alla manifestazione, aveva rivolto un appello a tutti i leader dei partiti a restare in silenzio e a non fare “campagna elettorale sulla pelle della ragazza uccisa e dei feriti”. Non pago della ‘figura’ rimediata in occasione della vicenda di Andrea Mura – il deputato-velista cacciato dal M5S per assenteismo, dopo che lui aveva scaricato la scelta della candidatura sull’intero Movimento – Puddu ha inanellato un’altra scivolosa gaffe, che certamente, oltre che allo stesso Di Maio, piacerà poco a quei tanti elettori del M5S poco inclini agli atteggiamenti sinistrorsi di certi esponenti del movimento pentastellato.
Le conseguenze – come molti elettori pentastellati schierati su posizioni più moderate già minacciano sui social – si faranno certamente sentire in occasione delle prossime elezioni regionali, non essendo ancora chiaro quali saranno gli schieramenti in campo, ma essendo certo che i tantissimi Sardi furiosi con la maggioranza uscente di centrosinistra non desiderano in alcun modo votare candidati di orientamenti assimilabili, sempre che Puddu superi l’ostacolo del processo per abuso d’ufficio che lo attende il mese prossimo.
Caesar
(admaioramedia.it)