Le ‘regionarie’ del Movimento 5 Stelle sardo, con la partecipazione di appena 1.804 votanti, hanno scontatamente designato quale candidato Governatore alle elezioni regionali, previste per il prossimo febbraio, l’ex sindaco di Assemini, Mario Puddu.
Nonostante l’assenza di una reale competizione (dato l’allontanamento, non sempre spontaneo, di numerosi attivisti della prima ora), non c’è stato comunque un ‘plebiscito’: 981 preferenze (circa il 54%) contro le 464 del docente universitario Luca Piras, il cui curriculum, soprattutto in tema di economia, era nettamente superiore a quello di Puddu. Forse, hanno influito anche le contestazioni piuttosto vivaci subite in rete dall’ex sindaco per la nota vicenda di Andrea Mura.
Il ‘deputato-velista’ , accusato di assenteismo dal collega di Forza Italia Cappellacci, è stato cacciato in malo modo dal M5S col pieno assenso di Puddu (che pure l’aveva ‘reclutato’ con clamore lo scorso febbraio) e senza neppure consentirgli di difendersi, né chiedendo il parere degli iscritti con un voto online, come era da ultimo accaduto per l’espulsione della deputata uscente Paola Pinna.Dopo giorni e giorni di insulti e ‘trollaggio’ sui social, Mura ha deciso di rassegnare le dimissioni da deputato con una lettera al presidente della Camera, Roberto Fico, stigmatizzando il trattamento subito dal M5S e il fatto che gli fossero state attribuite falsamente alcune affermazioni false (con riferimento al poter “fare politica anche in barca” ed al ruolo di “testimonial”, come scritto nell’intervista al quotidiano “La Nuova Sardegna”). A questo punto, il velista rischia di fare miglior figura di quella del suo antico ‘sponsor’ Puddu, che lo ha scaricato come una scarpa vecchia, allineandosi prontamente alla ‘scomunica’ emessa dai vertici nazionali pentastellati.
Evidentemente, per Puddu, difendere un personaggio messo (frettolosamente) all’indice dallo ‘stato maggiore’ sarebbe stato troppo, dato che per i severi standard grillini (non sempre applicati con la stessa rigidità) la sua candidatura a Governatore era già ‘in bilico’ a causa del processo per abuso d’ufficio a cui è sottoposto (pubblico ministero Marco Cocco ha chiesto la condanna a un anno di reclusione), non potendosi escludere una condanna e la ‘sospensione’ prevista dalla “Legge Severino”. Restando ferma l’inopportunità di candidare una persona sotto processo. Perfino il Partito democratico fu molto più prudente, costringendo Francesca Barracciu, che pure aveva vinto le ‘primarie’, ma era inquisita per peculato (recentemente condannata, in primo grado, a quattro anni di reclusione), a rinunciare alla candidatura alla Presidenza.
Sembra, però, che i vertici grillini preferiscano, far finta di niente, rinnegando il loro antico giustizialismo. Se anche tale situazione non si ritorcesse contro Puddu, ormai il ‘candidato’ e l’intero M5S, visto i continui ondivaghi atteggiamenti, compreso la scelta e il trattamento riservato a Mura, non danno alcuna garanzia di coerenza. Peraltro, anche le liste dei candidati al Consiglio regionale, scelti con le poco popolate ‘regionarie’, appaiono, salvo rari acuti, piuttosto deboli ed il problema si presenterà ancora più pesante al momento della eventuale formazione di una valida squadra per il governo regionale.
Caesar
(admaioramedia.it)
One Comment
Alessandro P.
poveri noi…