Appena scoppiato il ‘caso Mura’, dopo il post su Facebook del deputato di Forza Italia, Ugo Cappellacci, che accusava il grillino di assenteismo alla Camera dei deputati, nel Movimento 5 Stelle è scattata la corsa al disconoscimento del deputato velista.
Uno sfrontato Andrea Mura aveva detto, in un’intervista al quotidiano “La Nuova Sardegna”, che “l’attività politica non si svolge solo in Parlamento, Si può svolgere anche su una barca. Io l’ho detto fin dall’inizio, anche in campagna elettorale, che il mio ruolo, più che quello di parlamentare, sarebbe stato quello di testimonial a difesa degli oceani” (dopo due giorni, Mura ha smentito le frasi “io faccio politica in barca” e “l’ho detto fin dall’inizio al Movimento che non volevo fare il parlamentare ma il testimonial”). Ed in effetti, stando in barca e non esistendo la piattaforma Rousseau anche a Montecitorio, non avrebbe potuto partecipare più spesso ai lavori parlamentari, collezionando appena il 3,64 % di presenze alle votazioni.
Il primo a correre ai ripari era stato Mario Puddu, riconosciuto ‘selezionatore’ del candidato Mura, tanto da averne fatto vanto in campagna elettorale: “Condivido completamente le parole dei capigruppo alla Camera e al Senato – ha scritto su Facebook –Sono convinto che Andrea farà la scelta migliore”, cioè, avevano detto Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli, “se il deputato Mura ritiene di voler continuare a dedicarsi prevalentemente ad altre attività, trascurando il mandato che gli hanno assegnato i cittadini alla Camera, ha una sola via da seguire: quella di presentare le dimissioni da parlamentare”. Una candidatura nata proprio per l’intuizione dell’ex sindaco di Assemini che, come raccontò lo stesso Mura, al momento della presentazione della sua candidatura: “Un po’ di settimane fa una persona mi ha chiamato in veleria per avvertirmi che aveva utilizzato la mia imbarcazione su una locandina, ci siamo conosciuti. Mi ha richiamato per propormi di occuparmi di quello di cui avevamo parlato, mi ha offerto l’opportunità e ho pensato che fosse il momento giusto”. Quella persona, appunto, era Puddu. Ora, però, secondo l’ex Sindaco, aspirante Governatore della Sardegna, la candidatura di Mura è opera del Movimento nel suo complesso.
A ruota, ha cercato di liberarsi del ‘peso Mura’ anche la deputata Manuela Corda, che, in un lungo video (oltre 25 minuti) su Facebook, ha raccontato come la scelta del “lavativo” (sì, lo chiama proprio così) sia stata anche il frutto della della legge elettorale, ma comunque “non sono mie scelte, non la sento una mia responsabilità”, ha evidenziato senza temere di essere smentita da nessuno.
Eppure, in un video di presentazione dei candidati alle Politiche, realizzata al Porto di Cagliari, proprio davanti alla barca del velista, lo presentava con parole entusiastiche: “Sono tutti molto molto contenti della tua presenza in questa Uninominale. Avevamo bisogno di persone che dessero una marcia in più”. Dal canto suo, Andrea Mura, non è dato sapere se con sopraffina ironia, aveva dichiarato la sua felicità: “Nuova esperienza con belle persone e sono sicuro che potremo andare molto lontano”. Per ora, lui è andato molto lontano dal suo scranno alla Camera dei deputati.
In fondo, Mura non ha fatto altro che prendere alla lettera le parole del ‘patron’ del Movimento 5 Stelle Davide Casaleggio, secondo il quale “il superamento della democrazia rappresentativa è inevitabile ed il Parlamento, tra qualche lustro, è possibile che non sarà più necessario”. Ha anticipato i tempi, prima che, oltre al Parlamento ed ai parlamentari, sparisca anche lo stipendio.
Fabio Meloni (foto da pagine Facebook)
(admaioramedia.it)