La rapida dissoluzione della sinistra e la situazione di incertezza del centrodestra a livello regionale fanno sì che una conferma pentastellata al Comune di Assemini, dove tra pochi giorni si terranno le elezioni comunali, potrebbe dare al sindaco uscente Mario Puddu la spinta decisiva verso la poltrona di governatore della Regione Sardegna.
Ma la prova asseminese appare, per Puddu – che comunque dovrà superare indenne il processo per rito abbreviato per abuso d’ufficio previsto il 10 luglio – e per la candidata sindaco pentastellata Sabrina Licheri (presidente uscente del Consiglio comunale) abbastanza impegnativa, non certo per la concorrenza di un Partito democratico diviso in gruppi contrapposti e che si presenta spaccato anche alle elezioni tra una lista ‘ufficiale’, che sembra più vicina alle posizioni dell’ex sindaco Luciano Casula (intransigente oppositore dell’amministrazione Puddu) e una lista ‘civica’ espressa da tre circoli del Pd, il cui candidato sindaco è il consigliere uscente Francesco Consalvo (assai più dialogante). Il Movimento 5 Stelle asseminese dovrà piuttosto fare i conti con un centrodestra a forte connotazione civica e sardista alquanto combattivo, capeggiato, quale candidato sindaco, dall’attivissimo ‘civico’ Antonio Scano, e del quale, oltre ai tradizionali partiti dello schieramento (Forza Italia, Riformatori, Fratelli d’Italia), fanno parte anche il Partito dei Sardi (che nel vicino Comune di Cagliari e alla Regione è invece alleato del centrosinistra) e l’alleanza Lega-PsdAz, che alle ultime elezioni politiche ha ottenuto risultati al di sopra di ogni aspettativa.
Sarà interessante esaminare gli esiti della disfida sul territorio delle due forze politiche, M5S e Lega, che a livello nazionale sono unite nell’appoggio al Governo presieduto dal professor Conte, ma restano al momento divise a livello locale, considerato che potrebbe pesare, in danno dei pentastellati, la curiosa alleanza tra le ‘dissidenti’ grilline della scorsa legislatura (le consigliere Irene Piras, Stefania Frau e Rita Piano, cacciate dal M5S dopo aver presentato un esposto nei confronti del sindaco Puddu) e i neocomunisti di Liberi e uguali, che esprimono una lista unitaria che candida a sindaco proprio Irene Piras.
Al netto di non troppe persone molto attive nei social network, gli asseminesi sono restii ad esprimere apertamente le proprie preferenze, né sembrano interessati all’impatto regionale del test elettorale, ma solo al bene della loro comunità. E i segnali sono contraddittori, dato che, se alcuni settori del Pd e i ‘dissidenti’ grillini hanno, per anni, alzato sguaiatamente la voce sui social network prestandosi ad ogni sorta di polemica anche capziosa e strumentale (a fronte di un ben maggiore understatement del centrodestra e di altri settori del Pd), il M5S ha mantenuto un elevato livello di consensi nelle ultime consultazioni a carattere nazionale, anche se è noto che quando si tratta dei grillini trasporre automaticamente tali consensi in sede strettamente locale è un’operazione avventurosa.
E’ comunque certo che queste elezioni, in caso di vittoria netta del M5S, potranno costituire il lancio decisivo per la scalata di Mario Puddu alla Regione, mentre se i pentastellati dovessero ottenere un risultato interlocutorio o, addirittura, soccombere dinanzi al centrodestra, questa sarebbe una pericolosa ‘pietra d’inciampo’ per Puddu, e un’indicazione chiara per il centrodestra su quale linea da seguire per le Regionali, in particolare quanto all’esigenza di accordare maggiore visibilità all’area civica, sardista e sovranista, rispetto a certo vecchio notabilato aduso ad eccessive mediazioni transpartitiche.
Caesar
(admaioramedia.it)