I Sardi, archiviato in fretta il voto politico, pensano già alle elezioni regionali del 2019 e, non sapendo quale sarà la proposta di un centrodestra spesso e volentieri diviso, né se dal mondo indipendentista arriverà stavolta qualcosa di meno irrilevante del “progetto Autodeterminazione”, molti di loro paventano una disfida tra primi cittadini, che possa aver luogo tra il sindaco di Cagliari Massimo Zedda, residuato di una stagione politica ormai in declino, e l’astro nascente della politica grillina sarda, ossia il sindaco di Assemini, Mario Puddu.
Per Zedda, il 10 maggio, quando dovrà affrontare il processo d’appello per la vicenda del Teatro Lirico, potrebbe essere la legge Severino a chiudere il discorso, comunque i meglio informati dicono che, per la nomination del centrosinistra (sempre che nel 2019 esista ancora) dovrà vedersela col redivivo Renato Soru, anche se non manca chi sostiene che quest’ultimo potrebbe candidarsi addirittura a sindaco di Cagliari, evidentemente non ricordando la sonora lezione che l’elettorato cagliaritano impartì a Gian Mario Selis.
Quanto a Puddu, lasciando perdere i mielosi ‘fan’ che lo esaltano come vero artefice della vittoria del M5S in Sardegna (il Movimento a questo giro avrebbe vinto candidando chiunque, e certe sue proposte, per quanto vittoriose, sono state davvero imbarazzanti), non è che ci sia da esultare molto di più, considerato che ad Assemini è sempre stata viva l’impressione che il movimento di Grillo, nelle sue espressioni più rappresentative, sia stato, o sia tuttora, una sorta di doppione del Pd. A parte l’espressa ammissione di Puddu di essere stato, in un passato recente, vicino al partito che fu di Renzi, o l’eccessiva attenzione di esponenti dell’Amministrazione asseminese, come la vicesindaca Jessica Mostallino per le tematiche femministe e immigrazioniste tanto care alla sinistra, tale impressione si ricava dal fatto che l’avvocato Francesco Murtas, con un importante passato politico nel Pds-Ds, avrebbe svolto, fino a non molto tempo fa, un ruolo importantissimo nell’amministrazione pentastellata, non senza qualche problema ‘collatarale’ per il sindaco Puddu.
Primo cittadino imputato, con lo stesso Avvocato, per abuso d’ufficio (secondo l’accusa, relativo a problemi di ristrutturazione della pianta organica comunale) all’esito di un dettagliato esposto di tre consigliere ‘dissidenti’ del M5S (Irene Piras, Rita Piano e Stefania Frau), rapidamente ‘cacciate’ da Grillo, dove si racconta che Puddu avrebbe nominato una sorta di ‘staff occulto’, non formalizzato ai sensi del Tuel (Testo unico degli Enti locali), del quale Murtas sarebbe stato l’esponente prominente, avendo avuto voce in capitolo su atti estremamente rilevanti dell’Amministrazione asseminese. Dal momento che sarebbero state rinvenute delibere inerenti ad affari legali, in cui l’avvocato Murtas era risultato essere controparte del Comune di Assemini, è possibile che costui non potesse far parte ufficialmente dello staff del sindaco, a causa di un qualche conflitto di interessi.
Un intreccio che, ove confermato da un giudice, sarebbe sicuramente interessante, ma che potrebbe anche risultare irrilevante quanto al possibile futuro di Puddu come governatore, non tanto perché il 10 luglio, in occasione del ‘rito abbreviato’ chiesto dal Sindaco grillino (forse per provare ad arrivare ‘pulito’ alla possibile investitura regionale), anche per lui potrebbe essere la legge Severino a chiudere il discorso, quanto perché il M5S, nelle competizioni con le preferenze come quella regionale, tende in realtà a sgonfiarsi come un supplì, come dimostrano i magri risultati di Roberta Lombardi quale candidata alla presidenza della Regione Lazio. Senza confidare troppo nella giustizia, che proprio la legge Severino rende tendenzialmente più garantista in questi casi, è preferibile sia la politica a dare alternative credibili a queste non esaltanti prospettive elettorali.
Caesar
(admaioramedia.it)
One Comment
cittadino sardo
Come faremo senza due emeriti candidati a governatori, come Zedda e Puddu? Quest’ultimo è stato eletto nel Movimento, non certo per simpatia o capacità di comunicazione e di leader, ma per il fatto che come agli inizi di Forza Italia, anche il primo passante di passaggio, poteva essere eletto. Poiché nel suo curriculum iniziale risultava come ingegnere inoccupato, poteva ben andare per Grillo trovare un posto per i disoccupati. Speriamo anche che il redivivo che tanti danni procurò alla Sardegna con le sue fantastiche idee delle tasse sulla barche e sugli atterraggi degli aerei privati, ha già fatto perdere la faccia a tutta la Regione, diventata allora lo zimbello del mondo.