Eterne promesse e svariate incompiute, dinanzi a un mare di disagi per gli utenti, vessati quotidianamente da una mannaia, quella dei trasporti, capace di creare falle in tutta la regione. E mentre il ministro dei trasporti, Graziano Del Rio, ‘rassicura’ sul fatto che “il gap dell’isola sarà presto cancellato”, a Cagliari durante il recente G7, i problemi viari restano irrisolti. Analizzando infatti i vari comprensori zonali, il quadro della situazione promette di tutto fuorché lo ‘stare sereni’: nel Campidano il nuovo incubo delle bretelle nella statale 554, in Gallura e nel Sassarese i lavori a rilento nella “Sassari-Olbia” e poi, come se non fosse già abbastanza, strade provinciali in totale stato di abbandono, porti e aeroporti ormai meta di ‘privilegiati’.
Forti le preoccupazioni degli amministratori comunali, stufi dei mancati adempimenti di Governo e Giunta regionale ed accomunati da un unico fronte: la richiesta di una rapida inversione di rotta. “Alla tv e nelle pubblicità si vedono tanti slogan, ma sono solamente annunci a cui non seguono fatti – spiega Maurizio Cadau, vicesindaco di Belvì ed esponente di Fratelli d’Italia – Non c’è corrispondenza con la realtà e una concreta testimonianza giunge anche dalle dichiarazioni rilasciate da un noto armatore in occasione della Leopolda a Firenze. Parte degli arrivi dei turisti sono dovuti alle tensioni internazionali e per questo non dovremo esaltarci, in quanto potrebbero essere notevolmente superiori se ci fossero tariffe più basse. In questi anni, la giunta Pigliaru, non ha fatto nulla per risolvere la problematica con prezzi più aeguati.”
“Fa ribrezzo – prosegue Cadau – che si vantino di un treno veloce “‘sempre fermo’ e di uno nuovo che collegherebbe in 40 minuti Bastia e Cagliari. Gli ingenti costi sostenuti dagli emigrati per tornare a casa e dai turisti per soggiornare nelle nostre località, non sono più accettabili. In tanti, stanno rinunciando per i salassi del viaggio, dieci volte superiore ai costi di pernottamento in hotel o altre strutture”.
Della stessa opinione anche Luigi Flori, già assessore al turismo a Siniscola ed ora presidente del Consiglio comunale: “Dopo aver sentito parlare per troppe volte di una nuova politica dei trasporti, ed aver sperato, che come cittadini italiani anche noi sardi potessimo avere la possibilità di muoverci liberamente e a prezzi economici, constatiamo, che anche per questa stagione, promesse e speranze sono andate perse. Ma soprattutto, che nonostante il turismo possa essere la principale fonte di reddito sarda, nulla o quasi sia stato fatto per incrementarlo. Una politica low cost si dimostrerebbe efficace, favorendo l’allargamento della stagione, che al momento è ridotta a 50/60 giorni di afflusso. Immancabili si rivelerebbero inoltre, le opportunità lavorative per i giovani che stanno partendo per cercare fortuna altrove.”
“Sentir parlare di investimenti, più o meno fantasiosi, in favore della mobilità – conclude Flori – è il segno evidente di come l’Amministrazione regionale, con i suoi rappresentanti sia distante dal risolvere il caso. Se per raggiungere l’isola, in nave, due persone con auto al seguito spendono in media 700 euro, non si può parlare di attrazioni turistiche ma di declino. Per via del suo inestimabile valore ambientale, culturale, enogastronomico, la Sardegna è sicuramente la meta più gradita e ambita da tantissimi turisti, ma tale gradimento non è sufficiente dinanzi a ciò.”
Giorgio Ignazio Onano
(admaioramedia.it)