Caro Stefano, leggo che anche grazie al tuo voto è stata approvata dal Consiglio comunale di Quartu Sant’Elena la cosiddetta ‘mozione antifascista’, che tende a negare gli spazi pubblici ai movimenti ‘fascisti’ ed ovviamente sarà la tua parte politica a decidere quali sono.
Allora penso al tuo stimato padre, Salvatore, un fascista, anzi, un ‘fascistone’, buono, onesto, generoso, lottava per i diritti dei lavoratori, per la loro partecipazione agli utili, per il benessere della propria terra. Penso alla sua coerenza: prigioniero in un campo di concentramento inglese, fu torturato ma non rinnegò i suoi ideali. Leggo che hai dichiarato di “difendere i valori dell’antifascismo”, mentre bande di ‘antifascisti’ aggrediscono poliziotti e ‘fascisti’, li minacciano di morte, imbrattano e bruciano sedi di quei partiti e movimenti che anche tu vuoi mettere fuorilegge.
Non sono impegnato in alcun partito, ma pensi che quelli come me, che hanno avuto l’esempio di uomini come tuo padre, e quei tantissimi giovani che hanno votato Casa Pound e Fratelli d’Italia, si facciano intimidire dalle vostre pagliacciate? Continuate pure, i risultati elettorali vi stanno portando all’estinzione. Ma tu, proprio tu, potevi evitarlo, potevi non partecipare, darti per malato. Proprio come fece tuo Padre, che vergognandosi di fare la campagna elettorale per Democrazia nazionale si diede malato… ricordi?
Mi hai deluso, caro Stefano, se per la tua parte lo stereotipo del ‘fascismo’ è negazione della libertà di parola e di espressione, vi siete comportati come i peggiori ‘fascisti’… mi hai proprio deluso.
Roberto Aledda
(admaioramedia.it)