Quando la politica sarda ha in mente qualche sciocchezza per venire fuori da una situazione difficile si inventa il ‘laboratorio’. E infatti, mai in questa lunga marcia di avvicinamento alle elezioni regionali, sono spuntati ben tre laboratori che avrebbero come protagonisti i sindaci, peraltro più volte in aperta polemica con la Regione che è rimasta (nei loro confronti) inefficiente e ‘matrigna’ e profondamente spaccati al loro interno come hanno dimostrato le vicende dell’Anci.
Tutto, però, si dovrebbe ricomporre miracolosamente in almeno tre laboratori insediati nell’immaginaria ‘politicon valley’ isolana: i sindaci pro-Maninchedda, 200 secondo i suoi calcoli, quelli pro-Zedda che sarebbero 130, e quelli di Italia in Comune dell’ex grillino e sindaco di Parma Pizzarotti, il cui numero non è mai pervenuto.
Conti alla mano, siccome i Comuni in Sardegna sono 377, i Sindaci sarebbero quasi tutti in campo e, se mai accadesse, più che un laboratorio, sarebbe un casino mai visto perché tutti si sistemerebbero, pare di capire, in liste simil-civiche ma all’interno del centro-sinistra con chissà quale nome. Con in più una migrazione elettorale di proporzioni bibliche che vedrebbe decine di migliaia di elettori sardi tornare a casa (?), non solo rispetto ai risultati delle politiche del 4 marzo, ma, soprattutto, a tutte le indagini vecchie e nuove sui flussi elettorali che invece danno quest’area politica, a cominciare dal Partito democratico, in caduta libera.
Ma allora dove sta la verità? Lo scopriremo molto presto ma, per il momento, i segnali sono abbastanza chiari, nel senso che questa ‘Invincibile armata’ di Sindaci non c’è per il semplice motivo che, se ci fosse stata, avremmo assistito ad tutti gli endorsement del caso, cioè ad adesioni a viso aperto a questa o quella coalizione, a questo o quel manifesto programmatico, anche a voler tacere della figura del leader che dovrebbe rappresentare coalizione e programma. Come dire che in troppi stanno provando a dire ‘il mio nome è nessuno’, sapendo di non essere Ulisse.
SardoSono
(admaioramedia.it)
One Comment
Lo zonafranchista
Non ho voglia di perdere tempo e contare la somma dei sindaci che i tre “eroi” della sinistra possono raggruppare insieme e divisi (convergenze parallele), spero che non siano addirittura più di 377! Comunque se i Sindaci, invece di affidarsi a questi quacquaracquà si battessero perché la Sardegna ottenga quello che da 70 anni è stato negato ai sardi, e tenuto ben nascosto, non avrebbero bisogno di fare i lecchini del politico di turno, perché nessuno di questi ha saputo risvegliarli dal torpore e dall’ignoranza dei diritti negati a tutti i cittadini sardi.
Solo cosi la Sardegna tutta, compresi i paesi interni che si stanno spopolando, di ritrovare quelli emigrati e, soprattutto, non essere costretti a cedere vecchie case abbandonate ad un solo euro ai cittadini stranieri, i quali verrebbero con più entusiasmo se potessero trovare una Regione con la Zona Franca Integrale e non con soli 4 anni di Zona Franca Speciale, che li danneggerebbe.