Nomina sunt consequentia rerum, i nomi devono essere conseguenti alle cose, insegna l’antica massima di un grande principe del diritto. Il problema nasce però quando le cose vanno male, come nel caso della politica sarda, e quindi è successo che il Consiglio regionale, arrivato con grandissimo ritardo a rinnovare le sue cariche interne a metà legislatura come dice il ‘suo’ regolamento, ha messo nello stesso ‘frullatore’ nomi e cose combinando un enorme pasticcio.
Il primo lo ha fatto il centro sinistra, una maggioranza nata (molto) composita e ormai diventata scomposita, che un po’ perde pezzi e un po’ li mischia nella scacchiera per modificare i rapporti di forza interni, con l’area sovranista impegnata in un continuo ‘seggio-mercato’ e quella di sinistra al lavoro per trovarsi, con un lifting, che passa anche per la fiducia a Gentiloni votata da Uras, un nome ed una ragione sociale. Alla fine in questo tritacarne c’è finita la Busia del Centro democratico, che è rimasta e probabilmente rimarrà una buona intenzione, e perfino Lai di Sel, che allo scrutinio finale è arrivato piuttosto sgonfio.
Poi c’è il secondo pasticcio, consumato in Forza Italia con lo strappo fra il capogruppo Pittalis e il coordinatore regionale Cappellacci, seduti a pochi centimetri di distanza, che ha portato alla carica di vice presidente dell’Assemblea Ignazio Locci ed allo sgambetto del vice capogruppo Tedde. Si dirà, quale migliore situazione ci poteva essere per un partito se non quella di fare un accordo forte con le firme del capogruppo in Consiglio regionale e del coordinatore? E invece…
Se queste sono le premesse, la Sardegna non può aspettarsi una buona legge di stabilità. Lo ha capito l’assessore del Bilancio Paci che, stanco di fare il parafulmine di tutto ciò che gli accade intorno, ha invitato la maggioranza (e un po’ anche l’opposizione) a presentare proposte (sottinteso: “se ne siete capaci…”). Occhio però che potrebbe essere l’ultima della legislatura, perché poi ci sarà da combattere e tirar fuori gli attributi (sottinteso: “se li avete…”).
SardoSono
(admaioramedia.it)