In uno dei suoi incontri pastorali per diffondere il verbo dell’immigrazione buona (sempre e comunque), svoltosi recentemente a Sassari, l’assessore degli Affari generali Filippo Spanu ha speso generosamente se stesso ed anche l’immagine della Regione per esaltare i brillanti risultati del cosiddetto ‘modello Sassari’.
Un modello che, però, dopo poco tempo è andato letteralmente in frantumi quando, nel corso di una audizione davanti alla Commissione Servizi sociali del Comune cui ha partecipato anche il vice prefetto Salvatore Serra, sono emersi dati del tutto opposti. Sassari non solo non è un modello ma, anzi, è l’emblema dei gravissimi errori programmatici e gestionali di una politica dell’immigrazione del tutto fuori controllo. Comune e Prefettura, infatti, hanno annunciato che il numero di migranti presenti nel capoluogo sassarese è doppio rispetto ai parametri fissati dall’accordo Anci-Regione e che quindi la città sarà ‘chiusa’ a nuovi ingressi finché non si riuscirà a ‘spalmarli’ in modo sostenibile nel territorio provinciale.
Ora, a parte la banale domanda su dove fossero le Istituzioni di ogni ordine e grado mentre si consumava il ‘raddoppio’, fenomeno certamente non di una notte ma consolidatosi nel tempo, Sassari è costretta ad affrontare non un problema ma due. Il primo, quello della eccessiva densità di migranti nel tessuto urbano, dove per esempio nel popolare quartiere di Santa Maria di Pisa una struttura religiosa convertita all’accoglienza è piantonata h24 dalla Polizia dopo una mega rissa con un gruppo di residenti, e nella parte più degradata del centro storico crescono gli episodi ‘indotti’ di intolleranza. Il secondo, invece, riguarda i dubbi sull’operazione di ricollocamento dei migranti nel territorio, soprattutto perché chi ha memoria ricorda che proprio dalle borgate sassaresi e dai piccoli centri partì la protesta, non sempre silenziosa, di molte comunità. Assessore Spanu, si trovi in fretta un altro modello perché quello di Sassari è davvero il peggio che passa il convento.
SardoSono
(admaioramedia.it)