Quello della Regione in merito al concorso straordinario per la copertura di sedi farmaceutiche è un silenzio lungo oltre 5 anni: 90 farmacie che, secondo il decreto “Crescitalia” del governo Monti, avrebbero dovuto essere aperte da anni, creando centinaia di posti di lavoro.
Nel 2013, la Regione Sardegna bandì il concorso per favorire l’accesso alla titolarità delle farmacie da parte di un numero più ampio di aspiranti e l’apertura di nuove sedi, garantendo così una più capillare presenza sul territorio: una farmacia ogni 3.300 abitanti. Dopo più di due anni (giugno 2015) fu pubblicata una graduatoria provvisoria, poi sul concorso calò il silenzio ed i posti disponibili non sono stati ancora assegnati. Mentre, in tutte le altre regioni le nuove farmacie hanno già cominciato ad operare.
“Non capiamo i motivi di tanto ritardo – spiega Annalisa Piras del comitato ‘Farmacisti idonei concorso‘, che stamattina hanno organizzato un sit in di protesta davanti ala sede dell’Assessorato regionale della Sanità – non abbiamo potuto lavorare, abbiamo dovuto sostenere spese legali ingenti perché nel frattempo abbiamo perso il lavoro. Vogliamo avere una data ufficiale dell’interpello, è dal 2013 che l’aspettiamo”.
Le risposte ufficiose ottenute sono sempre le stesse: “La graduatoria definitiva non si può attuare perché ci sono ricorsi ed aspettiamo le sentenze ai ricorsi”. Ma il Comitato ribatte che “se le tempistiche fossero state rispettate, non ci sarebbe stato alcun ricorso”.
Ai farmacisti che hanno organizzato la protesta è arrivata la solidarietà di Salvatore Deidda e Paolo Truzzu, portavoce e consigliere regionale di Fratelli d’Italia, che hanno incontrato i rappresentanti del Comitato. durante la manifestazione: “Dopo anni e dopo che l’anno scorso è stata pubblicata la graduatoria definitiva di assegnazione, ancora i professionisti non conoscono le sedi dove dovranno operare. Un ritardo ingiustificato dovuto alla burocrazia della Regione, che è costato caro ai farmacisti, sia per il mancato inizio dell’attività, sia per i numerosi ricorsi che negli anni hanno dovuto avviare per sbloccare la situazione. L’assessore Arru e il presidente Pigliaru si attivino quanto prima per garantire il diritto dei farmacisti sardi a vedersi assegnate le loro sedi secondo la graduatoria approvata, perché il rischio concreto è che, allungandosi ancora i tempi, si arrivi all’assurdo dell’annullamento della graduatoria stessa”.
Intanto, gli aderenti al Comitato hanno deciso di restituire il certificato elettorale e di far conoscere la loro protesta durante l’imminente visita a Cagliari del presidente della repubblica Mattarella.
Silvia Pasquini
(admaioramedia.it)