Il tiro incrociato contro l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, non conosce tregua. Non solo, come prevedibile, l’opposizione di centrodestra lo ha messo nel mirino delle sue interrogazioni consiliari, ma anche pezzi della maggioranza. E’ dei giorni scorsi la polemica sugli stipendi del supermanager dell’Ats (Azienda per la tutela della Salute), il dg Fulvio Moirano, nata dopo le denunce del Centro democratico (in Parlamento, Roberto Capelli, ed in Consiglio regionale, Anna Maria Busia), ma anche un gruppo di consiglieri regionali del Pd aveva già evidenziato alcune incongruenze nella nomine del Direttore amministrativo dell’Azienda unica.
Ora, Cesare Moriconi, Lorenzo Cozzolino, Roberto Deriu, Daniela Forma, Giuseppe Meloni, Valter Piscedda e Antonio Solinas sono tornati alla carica con un’altra interrogazione chiedendo, in considerazione del fatto che il 31 dicembre scorso è terminato il lungo periodo di gestione commissariale delle ex Aziende sanitarie sarde, la verifica “dell’adeguatezza e dell’efficacia dell’azione politica, tecnica e amministrativa nei processi di attuazione delle leggi regionali n. 23/2014 e n. 17/2016, concernenti disposizioni in materia di riforma sanitaria”.
L’obiettivo affidato ai commissari era quello di contenere la spesa pubblica, contestualmente alla razionalizzazione del servizio sanitario e socio-sanitario regionale, ed i consiglieri di maggioranza chiedono all’Assessore Arru di conoscere l’analisi dei dati oggettivi e dei risultati conseguiti: “E’ necessaria una ricognizione puntuale delle azioni svolte anche dall’Assessorato – ha sottolineato Moriconi, primo firmatario – al fine di evitare che un eventuale difetto di valutazione e condotta politica possa, se non riequilibrata in tempi rapidi, compromettere il proseguo del processo della riforma stessa. Ricordando la sospensione degli atti aziendali e il blocco del turnover disposti dall’Assessorato, è importante conoscere i criteri adottati dallo stesso, al fine del rilascio delle autorizzazioni di deroga in materia di personale richieste da ciascuna delle ex Aziende sanitarie locali”.
Ed a questo proposito, viene ricordato come alcune ex Aziende sanitarie siano state autorizzate ad espletare procedure concorsuali, ad altre negate, oppure ad alcune è stata consentita l’assegnazione degli incarichi dirigenziali, mentre ad altre no: “Piuttosto che conoscere le logiche che hanno indotto l’Assessorato a prendere alcune decisioni – ha aggiunto Moriconi – lo scopo è quello di porre urgentemente rimedio agli eventuali difetti di valutazione e azione politica, consentendo al Direttore generale dell’Ats il riequilibrio dell’azione amministrativa e il definitivo avvio del processo di riforma del sistema sanitario regionale”. (red)
(admaioramedia.it)