Ieri, a Cagliari nel largo Carlo Felice, la manifestazione di protesta dei docenti sardi del “Comitato Valigie del 10 Agosto” per ribadire la contrarietà alla riforma della ‘buona scuola’ che costringerà tanti di loro a lasciare l’Isola: "Non vogliamo il posto sotto casa – hanno detto – Ma perché si deve andare fuori dalla Sardegna quando il lavoro c'è?" Per esempio, nella provincia di Cagliari, secondo i dati presentati dai precari, quest'anno le supplenze per gli insegnanti di sostegno delle superiori sono più di 320 a fronte di 196 specializzati iscritti nelle graduatorie. Intanto, da oggi, per alcuni giorni, partono le chiamate dal Ministero per la sede di insegnamento.
Sul fronte politico, i Riformatori incalzano la Giunta regionale: “E’ accaduto ciò che più temevamo: a poche ore dalla chiusura della disumana lotteria delle immissioni in ruolo, gli insegnanti precari sardi si ritrovano abbandonati a se stessi, ridotti a doversi affidare alla sorte nella speranza di non dover emigrare nel Continente per un lavoro che, oltre a strapparli alle loro famiglie, rischia di rivelarsi più una fonte di costi che di guadagni”, ha detto il capogruppo dei Riformatori in Consiglio regionale, Attilio Dedoni.
“Prima promesso di farsi carico della loro situazione presso il Governo ‘amico’, assicurando che si sarebbe riusciti a trovare una qualche soluzione per evitare l’esodo di massa, e poi si è tirata indietro senza dire una parola – ha aggiunto Dedoni – Sembra di vedere nuovamente quanto è già accaduto con il Piano di dimensionamento scolastico, con l’esecutivo che prima ha chiuso decine di scuole in tutta la Sardegna, poi ha assicurato che si sarebbe fatto carico del trasporto degli studenti da un Comune all’altro e infine ha detto alle Amministrazioni locali e alle famiglie di arrangiarsi, perché gli scuolabus promessi non arriveranno prima di gennaio, nella migliore delle ipotesi, e fino ad allora dovranno sobbarcarsi loro i costi degli spostamenti. La scuola sarda è allo sbando grazie alla Giunta dei Professori, quella che in campagna elettorale dichiarava di voler mettere l’istruzione e la formazione in cima alle priorità nell’azione di governo”.
"Come volevasi dimostrare – ha ribadito il collega di partito, Michele Cossa – la Giunta ha fatto quello che ha sempre negato di voler fare: ha abbandonato al loro destino i precari della scuola e non ha difeso la Sardegna. Continua ad arrendersi davanti ai soprusi dello Stato nei confronti della nostra Isola e dei suoi lavoratori. Crediamo che il Consiglio regionale debba occuparsi urgentemente della vicenda con una seduta straordinaria". (red)
(admaioramedia.it)
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