Lo aveva scritto domenica notte su facebook (“Spero che Soru e Pigliaru mi querelino per questo post”) ed è stato accontentato in parte: Renato Soru ha preannunciato l’azione giudiziaria nei suoi confronti.
“Non vedo l'ora di portare davanti ai giudici tutti i documenti della compravendita, delle modifiche urbanistiche, delle clausole contrattuali e delle autorizzazioni eventualmente rilasciate – ha ribattuto sempre su facebook il deputato di Unidos, Mauro Pili – Compresi i bilanci della società che conferiva incarichi per realizzare a Funtanazza unità residenziali (per residenza, non per turismo)”.
E per spiegare i suoi argomenti, ha deciso di pubblicare sul social alcuni documenti che sarebbero sfuggiti alla ‘custodia’ della società Riva di Scivu, amministrata da Emanuele Soru, fratello di Renato, proponente del progetto di recupero e di valorizzazione dell'ex colonia marina di Funtanazza, in Costa Verde: “Documenti interni riservati – ha spiegato Pili – La speculazione di Funtanazza è scritta nero su bianco sul bilancio della società proprietaria delle aree. L'incarico per il progettista (Citterio) è stato conferito per la somma di 750mila euro per realizzare un albergo e unità residenziali. Unità residenziali secondo tutti i vocabolari sono case, ville o villette. Altro che bungalow al servizio dell'albergo. L'obiettivo era chiaro ed è scritto negli atti interni che nessuno doveva scoprire ed ovviamente è firmato da Soru, quello dalla memoria corta”.
Inoltre, secondo il Deputato, l’area di Funtanazza è del Comune di Arbus e cita l'accordo di programma con l'Eni, firmato nel 1995 dalla Regione e dai sindaci di Arbus e Guspini, approvato e pubblicato nel Buras con la variante al piano regolatore del Comune: “Diceva, in maniera chiara ed esplicita, che Funtanazza doveva essere recuperata a struttura turistica, ma che se entro cinque anni non fosse successo niente l'avrebbero dovuta restituire al Comune di Arbus. E che tutti gli atti di vendita devono riportare questa clausola. Sono passati 20 anni da quell'accordo, dieci almeno dalla vendita di quell'immobile. In molti l'hanno dimenticata per favorire il ‘compagno’ Soru a scapito dei cittadini di Arbus e della Sardegna”.
Uno dei punti più controversi è l’escamotage utilizzato nel progetto che, per non modificare la volumetria totale, prevede l’abbattimento dell’ultimo piano della struttura per consentire la realizzazione di cinquanta villette (Soru dice “bungalow di pertinenza alberghiera e non di seconde case in vendita a privati”): “Non sono bungalow ma villette, 50 o cento poco importa. Sono progettate dentro la fascia costiera che Soru aveva vietato a tutti i sardi. Sono colate di cemento che deturpano il territorio. Sono l'immagine della speculazione, la più becera. Spacciate per bungalow al servizio dell'albergo. Non bastava recuperare solo la colonia? Tutti coloro che difendono questa vergogna sono complici di uno scempio senza precedenti verso un patrimonio ambientale che sarà violentato da villette per nababbi alla ricerca di spiagge private”. (red)
(Nella foto, l’immagine del progetto Citterio per Funtanazza, pubblicata da Pili su facebook)
(admaioramedia.it)
30 Comments
Pasino Mocellin
Se è vera, questa è una storia orribile
Andrea Sanna
Evitate di querelarvi…… siete ormai falliti da tempo.
Al popolo sardo non interessano le vostre marachelle.
Torello Sanna
Poi ingolfare un tribunale per aver detto boungalow anziche villette … Sei un buffone doppio e matricolato
Hercules Atlantic
altro sistema per raccimolare soldi…………….
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