Secondo l’assessore regionale Filippo Spanu, tanti sardi lavorano grazie all’arrivo dei migranti nell’Isola. Non è altro che l’ammissione di come per alcuni l’accoglienza sia solo un business. Ma la pacchia sta per finire.
E’ la nuova perla di un esponente della Giunta di centrosinistra. Finalmente, una chiara ammissione di quello che denunciamo da tempo: il business per tante cooperative ed associazioni, alcune delle quali ben orientate politicamente. Un business pagato con soldi pubblici, che ha raggiunto cifre esorbitanti, tanto da essere oggetto di forti critiche anche da parte della Corte dei conti.
Peraltro, le organizzazioni coinvolte nel settore dell’accoglienza non hanno alcun obbligo di rendicontare le spese sostenute, a differenza di quelle che si occupano dei problemi sociali degli italiani, e delle loro famiglie, minori inclusi. È evidente che se valessero le stesse regole per tutti coloro che ricevono e utilizzano fondi pubblici, i posti di lavoro creati sarebbero molti di più e più duraturi.
Non a caso si tratta di un collega di Giunta di quell’assessore, Luigi Arru (Sanità), che vorrebbe ripopolare la Sardegna coi migranti. Sono queste le priorità di questo Esecutivo e dei partiti che lo sostengono: sostituire i sardi con un nuovo popolo senza identità, senza passato e che quindi si accontenterà di meno diritti. Ma questi assessori possono stare tranquilli, nelle prossime settimane potrà nascere un Governo che porrà fine a questa folle politica sull’immigrazione e la Giunta Pigliaru seguirà, a ruota, lo stesso destino del Governo dimissionario Gentiloni.
Salvatore Deidda – Deputato di Fratelli d’Italia
(admaioramedia.it)