Dopo le parole del direttore esecutivo di Frontex (agenzia europea che coordina il pattugliamento nel Mediterraneo), Fabrice Leggeri, che ha paventato come i flussi migratori che utilizzano la rotta Algeria-Sardegna (oltre 3.000 arrivi negli ultimi due anni) possano rappresentare “una possibile minaccia per la sicurezza”, non solo dell’Italia, ma dell’Europa intera, riferendosi ai ‘foreign fighters’, i giornali algerini riferiscono le parole di un ministro del Governo algerino, che racconta un’altra storia, assolutamente inedita.
Giovedì scorso, durante una discussione sugli ‘harraga’ (termine dialettale per indicare coloro che partono verso l’Europa in modo irregolare) al Consiglio della Nazione, camera alta del Parlamento algerino, il ministro degli Interni, Noureddine Bedoui, rispondendo alla domanda di un parlamentare, che chiedeva di conoscere le azioni del Governo di Algeri contro l’emigrazione clandestina, ha parlato di “reti criminali che si attivano attraverso i social e che incitano i giovani a lasciare il paese in cambio di grandi somme di denaro”.
E per rafforzare il valore della sua rivelazione, vista l’ufficialità della fonte e del luogo, ha aggiunto un’informazione, senza però ulteriori dettagli: “I servizi di sicurezza sono riusciti, come parte delle misure adottate per affrontare questo fenomeno, ad arrestare le persone coinvolte”. Secondo il rappresentante del Governo algerino, esisterebbe una rete che finanzia l’emigrazione clandestina dall’Algeria e che quindi potrebbe avere l’obiettivo di sfruttare questi giovani algerini, disperati e pronti ad abbandonare il proprio Paese, per creare il caos nei paesi europei di arrivo. Una tesi che ben si concilia col pericolo sicurezza evocato dal Direttore di Frontex.
Il Ministro algerino ha anche annunciato, per contrastare il fenomeno, “il rafforzamento del controllo dei negozi dove si vendono attrezzature di navigazione e le attività di costruzione navale”.
Intanto, l’Algeria deve affrontare anche un’altra emergenza legata ai fenomeni migratori al suo interno, poiché sta diventato un paese di destinazione degli immigrati subsahariani che non trovano sbocco attraverso la costa libica. Proprio, questi nuovi flussi migratori, che dalle coste nordafricane si potrebbero riversare in Europa (i canali di ingresso sono Italia e Spagna) hanno catturato l’attenzione di Frontex: “Piccoli flussi migratori, che prima non erano stati rilevati, provenienti dalla Tunisia e dall’Algeria verso la Sardegna e verso le coste occidentali dell’Italia”. Infatti, uno dei pericoli paventati da Leggeri è che ci possa essere una “deviazione delle rotte” con quella del Mediterraneo Occidentale che, viste le difficoltà, potrebbe sostituire quella libica. Un’appetibile alternativa per i mercanti di uomini. (fm)
(admaioramedia.it)
2 Comments
Alberto Rilla
Sarebbe un buon motivo per vederci chiaro anche su eventuali favoreggiatori locali, specie nell’area antagonista e antifa. Mi pare che ci sia già qualche inchiesta aperta in Procura …
Angela Palmas
Vanno cacciati via entro 24 ore