Dopo i numerosi tentativi di sminuire i pericoli dell’immigrazione, le parole odierne di Fabrice Leggeri, direttore esecutivo di Frontex (agenzia europea che coordina il pattugliamento nel Mediterraneo) dovrebbero porre fine alla polemica, confermando che i flussi migratori lungo la rotta Algeria-Sardegna rappresentano “una possibile minaccia per la sicurezza”.
I riflettori di Frontex sono puntati sui “piccoli flussi migratori, che prima non erano stati rilevati, provenienti dalla Tunisia e dall’Algeria verso la Sardegna e verso le coste occidentali dell’Italia”. Nell’Isola oltre 3.000 arrivi negli ultimi due anni (1.225 nel 2016 e 1.929 nel 2017) e per il 2018 si aspetta la ripresa degli sbarchi appena le condizioni meteo miglioreranno. Uno dei pericoli paventati da Leggeri è che ci possa essere una “deviazione delle rotte”, come già denunciò Arianna Obinu, esperta di migrazioni e docente di italiano all’Università di Algeri, in un’intervista pubblicata (dicembre 2016) su Ad Maiora Media. La rotta migratoria dal Mediterraneo Occidentale potrebbe sostituire quella che finora è partita dalle coste libiche: “…se i controlli si affievolissero– aveva sottolineato Obinu – la rotta sarebbe presa di mira anche dai migranti subsahariani o dai migranti tunisini o di differente nazionalità provenienti dalla vicina Tunisia. Non va sottovalutato il fenomeno e ne vanno analizzate le cause e gli effetti, non solo relativamente al paese di partenza, ma anche all’impatto sulla regione d’arrivo, onde evitare spiacevoli fatti di cronaca”. Insomma, viste le difficoltà che i subsahariani incontrano nell’arrivare in Europa dalla Libia, la rotta dal Nord Africa sembra un’appetibile alternativa.
Ma, secondo Frontex, non va sottovalutato neanche il problema sicurezza, perciò non devono più esserci flussi non rilevati, come finora è accaduto col fenomeno degli ‘harraga’ (termine dialettale per indicare coloro che partono verso l’Europa in modo irregolare) arrivati finora nelle spiagge sulcitane. Anche perché, Leggeri si è dichiarato preoccupato, evidenziando come ci siano stati “meno decisioni di rimpatrio rispetto all’anno precedente”.
“Anche Frontex conferma il nostro allarme di oltre un anno fa – ha commentato Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia – Nonostante le nostre segnalazioni gli arrivi di clandestini dalla rotta algerina sono raddoppiati. Chi ha sminuito la questione, chi ha assecondato un’immigrazione senza criteri e senza controlli deve andare subito a casa. Il 4 marzo chiediamo una scelta di campo a favore di chi ha sempre contestato questa politica e di chi è deciso e determinato a bloccare le partenze dei barconi verso la nostra isola”.
“Questa bella spiaggia è diventata famosa per gli sbarchi di migliaia di algerini – ha osservato Salvatore Deidda di Fratelli d’Italia, in una diretta da Porto Pino sul suo profilo Facebook – Dopo le nostre numerose denunce sul fenomeno, ci accusavano di facile allarmismo, ma oggi, dopo le precise parole del direttore di Frontex, cosa diranno? La conferma che il fenomeno migratorio si sta spostando e che ci sono grossi pericoli per la sicurezza della nostra nazione. Serve un blocco navale davanti alle nostre coste e rimpatri immediati. Non possiamo consentire che una zona turistica di elevata bellezza sia il porto di attracco per gli sbarchi dall’Algeria”.
“Sono molto gravi e non vanno sottovalutate come accaduto fino ad oggi da parte di Governo e Regione le parole del direttore di Frontex Fabrice – ha sottolineato Marcello Orrù, consigliere regionale – Gli arrivi in Sardegna di immigrati nascondono insidie e potenziali pericoli per la sicurezza dei cittadini. E’ doveroso a questo punto che il presidente Pigliaru prenda una posizione forte nei confronti del governo ancora in carica e chieda che siano messe in atto tutte le azioni di prevenzione e di monitoraggio degli sbarchi sulle coste sarde: è impensabile che si possa continuare ad andare avanti con gli arrivi di immigrati clandestini dall’Africa. La verità è che il fenomeno migratorio dall’Africa genera un forte pericolo di arrivo di terroristi islamici nella nostra Regione, pertanto occorre sollevare la soglia di guardia e fermare immediatamente gli sbarchi”. (red)
(admaioramedia.it)