Un referendum comunale consultivo per dare ai cittadini il diritto di scegliere se aderire alla Provincia del Sud Sardegna con sede a Carbonia o alla Provincia di Oristano con sede ad Oristano. Lo chiede il gruppo Impari “Ricominciando da Guspini” all’opposizione del Comune di Guspini in un documento che impegna la Giunta all’avvio delle procedure per la consultazione dei cittadini.
Dopo la legge di riordino degli Enti Locali della Regione Sardegna (n° 2 del 4 febbraio 2016) che ha istituito l’Area Metropolitana della Città di Cagliari e la Provincia del Sud Sardegna con sede a Carbonia, nonché le province di Sassari, Nuoro e Oristano, il Comune di Guspini – evidenziano nel documento i consiglieri di opposizione – è stato inserito nella Provincia del Sud Sardegna in difetto di una adesione della stessa comunità o di un’espressione favorevole del Consiglio Comunale.
Preso atto che il mese scorso il Comune di Seulo ha fatto un referendum comunale consultivo sulla scelta della provincia a cui aderire (con modalità che non hanno comportato alcun onere straordinario a carico del bilancio dell’Ente, quali l’utilizzo del personale dei servizi demografici ed elettorali in orario di servizio, e di operai del Servizio civico comunale) i consiglieri chiedono alla Giunta comunale di Guspini di attivare le procedure necessarie per la realizzazione del Referendum consultivo comunale e acquisire un orientamento sulla scelta di appartenenza alla Provincia del Sud Sardegna con sede a Carbonia o alla Provincia di Oristano con sede a Oristano.
“Il nostro gruppo ha protocollato un documento sul quale si spera di trovare la condivisione degli altri gruppi consiliari – scrivono i consiglieri di minoranza – perché se approvato dal Consiglio, impegnerà la Giunta Comunale ad attivare le procedure necessarie per la realizzazione del Referendum comunale consultivo che consentirà alla cittadinanza di votare scegliendo tra l’adesione alla Provincia del Sud Sardegna con sede a Carbonia, e la Provincia di Oristano con sede ad Oristano. Siamo convinti che sia diritto dei cittadini autodeterminare il proprio destino esprimendosi su una decisione come questa, che non è di mera e ordinaria amministrazione, ma è un punto fondamentale per decidere chi siamo, dove vogliamo andare e cosa vogliamo diventare”. (red)
(admaioramedia.it)