Preoccupazione in viale Trento sul fronte metano dopo alcune dichiarazioni dei rappresentanti del Governo nazionale: “Se da un lato emerge chiaramente che l’abbandono del carbone come fonte da cui trarre energia termoelettrica è un obiettivo condiviso e da raggiungere in tempi brevi, possibilmente non oltre la fine del 2025 – ha detto il presidente Pigliaru – è altrettanto chiaro a tutti che ciò non può avvenire mettendo in pericolo la sicurezza del sistema energetico regionale e la sua capacità di rispondere adeguatamente ai fabbisogni di cittadini e imprese senza generare costi aggiuntivi”.
I dubbi nascono su come verrà assicurato il fabbisogno energetico, termico ed elettrico della Sardegna: “Siamo consapevoli che la condizione di insularità crea svantaggi importanti dal punto di vista energetico, e quindi consapevoli della necessità di dover contare su più fonti per rispondere adeguatamente alla richiesta. La decarbonizzazione entro il 2025 implica obbligatoriamente che altre fonti energetiche, meno inquinanti e possibilmente più efficienti vadano a sostituire il carbone. Servono pianificazione e realizzazione di nuove infrastrutture, sostenendo investimenti prolungati nel tempo e che vanno ben al di là del limite temporale del 2025. Nel Piano energetico e ambientale della Regione Sardegna il percorso è chiaramente delineato. Abbiamo promosso con forza lo sviluppo equilibrato nel tempo e sostenibile delle rinnovabili, la realizzazione di smart e micro grid, interventi di efficientamento energetico in ambito pubblico, la mobilità elettrica e i distretti energetici, destinando ad essi rilevanti risorse nazionali, regionali e comunitarie, abbiamo posto le basi per sostituire una parte della produzione termoelettrica da carbone con quella derivante dal Gas naturale”.
Il Governatore vuole risposte affinché “non siano messi a rischio né i piani di investimento, né tantomeno gli attuali posti di lavoro, che si misurano in migliaia” ed annuncia che lunedì 21 gennaio ci sarà la conferenza di servizi per Eurallumina, dove il problema della fornitura di energia termica ed elettrica rappresenta un aspetto fondamentale del piano industriale: “Già in quella sede ci aspettiamo che i rappresentanti di Mise, Mattm ed Enel sappiano chiarire quali sono le conseguenze dell’uscita dal carbone e quali sono gli interventi previsti per accompagnare questa transizione nel caso specifico. Senza assicurazioni politiche e tecniche su questo fronte, appare evidente che si pone un grave problema per l’economia regionale e per chi sarà chiamato a governare questa Regione nell’ormai prossimo futuro.” (red)
(admaioramedia.it)