Sardegna Resort “pretende di poter realizzare due nuovi complessi ricettivi a Porto Volpe e al Pevero entro la fascia costiera dei 300 metri dalla battigia marina oltre a realizzare anche ulteriori aumenti volumetrici delle strutture esistenti, sempre entro la fascia costiera di massima salvaguardia”. Il Gruppo di Intervento Giuridico si scaglia contro la proposta presentata dall’amministratore delegato di Sardegna Resort Mario Ferraro che prevede la realizzazione di due nuovi complessi alberghieri in Costa Smeralda per intercettare il turismo congressuale.
“Rende bene speculare sulle coste sarde”, tuona il presidente Stefano Deliperi, ricordando le parole pronunciate dall’ad di Sardegna Resort in Consiglio regionale (“grazie agli aumenti delle cubature ottenuti con i precedenti Piani casa, il fatturato è aumentato da 70 milioni a 130 milioni dal 2010 al 2013”).
“L’operazione immobiliare, anche su puntuali esposti del Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, è oggetto di un procedimento penale aperto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tempio Pausania per violazione delle normative di tutela costiera, in particolare del piano paesaggistico regionale – evidenzia l’esponente ambientalista -. Infatti è incostituzionale ogni previsione normativa che preveda nuovi mattoni nella fascia di salvaguardia integrale dei 300 metri dalla battigia marina“.
Deliperi ricorda infatti come la Corte Costituzionale abbia affermato più volte che le norme di tutela paesaggistica prevalgano sulle disposizioni regionali urbanistiche. “La disciplina del Ppr – spiega Deliperi – afferma testualmente riguardo la fascia costiera fuori dai centri abitati che “nelle aree inedificate è precluso qualsiasi intervento di trasformazione” mentre è consentita solo la “riqualificazione urbanistica e architettonica degli insediamenti turistici o produttivi esistenti“.
“Se alla Qatar Investment Autority, i padroni della Sardegna Resorts, non piacciono le nostre leggi e la nostra disciplina di salvaguardia costiera, possono serenamente andare a piantar mattoni nel deserto arabico”, afferma Deliperi. “Del resto, abbiamo già visto quali siano stati i magnifici investimenti da un miliardo di euro tanto sbandierati negli anni scorsi: solo ampliamenti sul mare degli Hotel “storici” della Costa Smeralda e 27 stazzi ristrutturati. Ora Giunta e Consiglio regionali, amministratori locali, tutti i sardi dimostrino di non avere gli anelli al naso. Dal canto nostro, insieme ai tanti cittadini che hanno a cuore la loro Terra, continueremo la nostra battaglia per la difesa delle nostre coste e del nostro futuro”. (red)
(admaioramedia.it)