Dopo l’abbandono di Andrea Mura, il deputato-velista espulso e costretto a dimettersi in modo sommario dopo una contestata vicenda di assenteismo parlamentare, per le elezioni suppletive nel collegio uninominale di Cagliari della Camera dei deputati il Movimento 5 Stelle sardo torna a ‘tradizioni’ che, anche nell’Isola, sono alquanto sinistrorse, nel solco della recente ‘cooptazione’ dei neoparlamentari sardi Pino Cabras e Gianni Marilotti,che hanno importanti trascorsi in quell’area.
Stavolta il ‘rosso’ stinge nel ‘bianco’ del ‘cattocomunismo’, dato che la scelta del candidato è caduta su Luca Caschili, ingegnere da circa due anni è nell’orbita pentastellata quale assessore ‘tecnico’ all’urbanistica del Comune di Carbonia, ma il cui marchio di fabbrica è, soprattutto, quello di essere stato fondatore, e tuttora tra i dirigenti, della comunità “La Collina” di Serdiana, di cui è deus ex machina e instancabile animatore don Ettore Cannavera, sacerdote assai noto che, benché non assimilabile a preti ‘estremisti’ come il toscano Massimo Biancalani, ha un cuore che batte, chiaramente, da una sola parte politica. Amico da sempre del caporione piddino Paolo Fadda, negli ultimi anni ha ospitato presso la sua Comunità iniziative targate “Sinistra ecologia libertà”, il disciolto partito fondato da Nichi Vendola, già formazione politica di riferimento del sindaco di Cagliari, oggi candidato del centrosinistra alla Presidenza della Regione, Massimo Zedda, da sempre in ottimi rapporti con Fadda, il cui figlio, Danilo, è un suo amico e assessore.
Ma di don Cannavera, che in tali occasioni era ben più che un semplice locatore di sale, si ricorda soprattutto la fastidiosa entrata a gamba tesa nelle vicende del centrosinistra sardo alla vigilia delle elezioni regionali del 2014, quale acceso sostenitore dell’esigenza di non candidare come governatore, nonostante una netta vittoria alle ‘primarie’, l’allora deputata europea Francesca Barracciu, in quanto indagata (per peculato). Qualcuno gli fece notare che allora era indagato (per abuso d’ufficio) lo stesso Zedda, sempre in prima linea in occasione degli incontri a “La Collina”, ma forse don Ettore non è obbligato a dare prove di coerenza. Neppure riguardo alle eccessive ambizioni personali, dato che corse voce, non smentita, che il sacerdote, spinto soprattutto da Paolo Fadda e da Sel, volesse candidarsi in prima persona a governatore, ma pare che il Vaticano gli avesse opportunamente negato la dispensa.
Un candidato come Caschili, che ha trascorso oltre vent’anni fianco a fianco con tale vulcanico personaggio, ben difficilmente, se eletto deputato, potrà sganciarsi da un simile imprinting di sicuro poco gialloverde, soprattutto in tema di immigrazione, essendo al riguardo ben chiare e note le posizioni di don Cannavera, secondo cui “nessuno è clandestino”. Tra l’altro, “La Collina” gestisce un progetto Sprar per la ‘seconda accoglienza’ degli immigrati, inizialmente intitolato ad Emilio Lussu., ora denominato “Accoglienza metropolitana”. In attesa di conoscere le posizioni di Caschili su questi temi, che difficilmente saranno dissimili da quelle di don Cannavera, si può immaginare, vista un’inopinata dissidenza sul ‘Decreto Sicurezza’, sia da grillini doc (la senatrice Fattori), sia da cooptati (il comandante De Falco), il rischio che si sia reclutato un altro potenziale dissidente. Con la candidatura di Caschili, al di là della sua competenza tecnico-professionale, il M5S spera forse di sottrarre consensi sul ‘fronte sinistro’ alla coalizione a trazione Pd che ha trovato nel noto giornalista televisivo Andrea Frailis un candidato di grande visibilità, certamente competitivo rispetto allo scenario dello scorso 4 marzo.
Caesar
(admaioramedia.it)