Circa 20 anni fa, quando D’Alema stava a Palazzo Chigi, la tardiva pubblicazione della lista delle pretese spie sovietiche in Italia dell’ex archivista del Kgb, Vasilij Mitrokhin, destò polemiche e ispirò a Giorgio Forattini una famosa e caustica vignetta, che aveva come protagonista il ‘bianchetto’.
Una vicenda che ricorda quello che si sta verificando per la ‘Lista Zedda’, ossia l’elenco di ben 130 sindaci che avrebbero ‘supplicato’ il Sindaco di Cagliari a candidarsi alla Presidenza della Regione, rivelata dal giornale online “SardiniaPost” ben tre mesi fa, ma pubblicata solo venerdì scorso. Le evidenti finalità dell’iniziativa-lista – quella di cucire finti ‘panni civici’ addosso a un politico di professione come Massimo Zedda e di simulare una netta ‘distinzione’ della coalizione dalla disastrosa esperienza della giunta Pigliaru – sono, però, miseramente fallite. Infatti, Zedda sta organizzando la solita ammucchiata di Partito democratico più satelliti – compreso, forse, anche un opportunista redivivo Maninchedda – già miseramente sconfitta alle ultime elezioni politiche.
Dalla lista si sono ‘defilati’ pubblicamene due sindaci presunti firmatari, Omar Hassan (Modolo) e Lucia Cirroni (Uri), che hanno seccamente smentito. Hassan, in particolare, l’ha fatto con un puntiglioso e stizzito post su Facebook, sottolineando di non voler passare per “bugiardo” e chiedendo la pubblicazione del “documento originale contenente le firme”. Mentre, per Cirroni si è trattato di una “distorsione della realtà dei fatti”. Evidentemente chi, all’interno dell’entourage del Sindaco cagliaritano, ha diffuso i nomi dei firmatari ha compilato un elenco ‘a naso’, in base a presunte simpatie dei primi cittadini, evidenziando un atteggiamento piuttosto dilettantesco nel fare propaganda.
Se il centrosinistra sardo, a meno di due mesi dalle elezioni regionali, viene sputtanato mentre ricorre ad ingenui raggiri per sostenere la candidatura del ‘supersindaco’, la situazione del successore elettorale di Pigliaru appare alquanto precaria. Chissà che nei prossimi giorni non si verifichino ulteriori dissociazioni, scoprendo la debolezza di una colazione che sente già il profumo della sconfitta e, senza scrupoli, ricorre a simili ‘trucchetti’ pur di costruire un’impressione di forza intorno al proprio frontrunner.
Caesar
(admaioramedia.it)