Troppo facile attaccare la sinistra,ora che, in maniera evidente, è caduta in disgrazia: sarebbe come rubare le caramelle ad un bambino. Quella sinistra spavalda, tronfia del suo ‘buonismo terzomondista’ e della sua politica di accoglienza generalizzata dell’immigrazione.
Ora che i risultati elettorali la stanno travolgendo in tutta Italia, con poche oasi di stoica ‘resistenza’ (parola magica a loro tanto cara), quando neanche la discreta prestazione nel ruolo del ‘cattivo’ realizzata dal ministro Minniti, che si meritò l’appellativo di “sbirro” dal ‘compagno’ Gino Strada, è servita a contenere la disfatta elettorale. E’ arrivato, però, il momento di renderle l’onore delle armi e di dare atto dell’inossidabile coerenza. Infatti, il popolo, tra le altre cose, ha sonoramente bocciato la politica dell’accoglienza portata avanti dai governi sinistri, a guida Partito democratico, ma in Sardegna non deve essere ancora arrivata la notizia. Altrimenti non si spiega il fermento di questi ultimi mesi nel campo dell’accoglienza e dell’integrazione degli immigrati, sia della Giunta regionale che dell’area politico-culturale di riferimento. La lista delle iniziative sarebbe troppo lunga, ma alcuni premi vanno distribuiti per ricordare e rendere merito a chi ha deciso di non arretrare neanche di un centimetro, tantomeno di riconoscere alcun errore nella gestione dei flussi migratori in Italia.
Medaglia di bronzo a Francesco Pigliaru, che come presidente della Giunta regionale, oltre ad aver indossato la famigerata ‘maglietta rossa’, ha avvallato, senza mai mostrare dubbi e tentennamenti, tanti stanziamenti riservati al mondo dell’immigrazione. Almeno due bandi meritano la citazione: “Cumentzu”, che contempla “servizi integrati” per il rafforzamento delle loro competenze e la loro inclusione attiva (con un fondo di 1 milione 666mila euro) e “Diamante Impresa”, teso a finanziare (2 milioni di fondi europei) la crescita dell’occupazione degli immigrati.
Non sono mancate iniziative per favorire l’integrazione dei richiedenti asilo, ospitati nei Cas (Centri di accoglienza) della Sardegna, come i progetti per la tutela della salute ed “Impact” per agevolare l’inserimento dei migranti nei contesti della scuola, della formazione specialistica e del lavoro, ed un concorso per gli studenti sui temi dell’accoglienza dei richiedenti asilo. Ovviamente, per la gestione di questa intensa attività dell’Esecutivo sul fronte immigrazione non era più sufficiente la classica struttura regionale, perciò il presidente Pigliaru ha istituito una speciale unità di progetto.
Medaglia d’argento a Filippo Spanu, assessore degli Affari generali, per aver accettato (qualcuno dice ‘richiesto’, con grande fiuto politico…) la delega sui flussi migratori, sobbarcandosi in tutte le sedi la difesa a spada tratta delle politica dell’accoglienza diffusa, abbracciata dall’Esecutivo regionale. Ma anche per aver ideato il ciclo di incontri nelle scuole superiori della Sardegna, per portare il verbo agli studenti nella speranza di “abbattere luoghi comuni e pregiudizi”.
E, dulcis in fundo, per aver promosso nei due atenei isolani il ‘passaporto europeo universitario’ per rifugiati e richiedenti asilo, uno speciale pass accademico che consente agli immigrati di poter frequentare corsi universitari, anche se non dispongono della documentazione necessaria per poter dimostrare il possesso di un titolo di studio.
Infine, inarrivabile, al di sopra di qualsiasi più rosea aspettativa, medaglia d’oro a Renato Soru, non tanto per le iniziative concrete a favore dell’immigrazione, ma per la presenza scenica nello sbarco simulato di solidarietà con gli immigrati, realizzato nella spiaggia di Santa Caterina.
Simulato in tutti i sensi, perché il gommone è stata posato in riva, senza nessuno a bordo e coperto di bandiere – compresa quella dell’Unione europea, sul quale ricade proprio la massima responsabilità della cattiva gestione del fenomeno – e l’europarlamentare del Partito democratico si è ben guardato dal calarlo in mare, neanche ben ancorato, così da rendere più accettabile la sceneggiata solidale. Se la performance di Soru non sarà stata certamente da premio Oscar, almeno il gradino più alto nel medagliere dell’immigrazione è ampiamente meritato.
Arsenico
(admaioramedia.it)
One Comment
Lo zonafranchista
Io invece verserei delle lacrime di compassione senza esprimere tutta la mia contentezza per questi Harakiri che tutti questi elementi hanno attuato per essersi tutti attivati per sparire insieme ai loro vecchi slogan e simboli di un tempo cancellato dal tempo.