Altre due iniziative per favorire l’integrazione dei richiedenti asilo, ospitati nei centri di accoglienza (Cas) della Sardegna, sono state approvate dalla Giunta Pigliaru: i progetti “Tutela della salute dei richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale in condizione di vulnerabilità”, già avviato nel 2016, ed “Impact” per agevolare l’inserimento dei migranti nei contesti della scuola, della formazione specialistica e del lavoro.
“La Regione – ha spiegato l’assessore degli Affari generali, Filippo Spanu – ha avviato da tempo una programmazione strutturata per la gestione del fenomeno migratorio tramite il Piano per l’accoglienza dei flussi non programmati. I due progetti, che riguardano la salute e il rafforzamento delle azioni di integrazione dei richiedenti asilo, hanno avuto il via libera dal Ministero dell’Interno, nella sua qualità di Autorità responsabile del Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (Fami), e sono interamente finanziati con fondi statali ed europei. Per non gravare sul bilancio regionale, nel corso degli ultimi due anni la Giunta ha promosso e favorito l’accesso agli strumenti finanziari nazionali ed europei, con l’obiettivo di promuovere la realizzazione di azioni integrate per una migliore gestione del fenomeno in raccordo con i soggetti istituzionali, le associazioni e gli operatori”.
Secondo le indicazioni degli operatori sanitari, quasi il 90% dei migranti ospitati nei Cas sul territorio nazionale manifesta sofferenza per le vicende traumatiche vissute e per le difficoltà legate alle condizioni di vita attuali: “Grazie al progetto – ha spiegato l’esponente della Giunta Pigliaru – i soggetti più vulnerabili verranno seguiti dal gruppo multidisciplinare dell’Ats, al quale spetterà, inoltre, il compito di monitorare le situazioni caratterizzate da marcata vulnerabilità e grave disagio psico-sanitario presenti nei Cas, tramite una’unità mobile”. L’intervento ha una durata di 2 anni con un costo totale di 280mila euro. Tra le principali azioni previste, ci sono anche la qualificazione del sistema scolastico in contesti multiculturali, la promozione dell’accesso ai servizi per l’integrazione, attività di informazione e di comunicazione e la promozione della partecipazione attiva degli immigrati alla vita economica, sociale e culturale. Il progetto, che dura 2 anni, ha un finanziamento di 463mila euro. (red)
(admaioramedia.it)
5 Comments
Anna Taccori
Ma quale integrazione!
Vanni Frisciata
Ma perché buttate via il danaro delle tasse per una integrazione che non ci sarà mai visto che non saranno mai dei rifugiati e dovranno essere rimpatriati
Cynthia Patel
Integrazione per i sardi emigrati all’ estero?
Angela Palmas
Soldi buttati
un Patriota
Invece di spendere quei soldi per gente che non sarà mai integrata e pronta solo a destabilizzarci, perché non si aiutano i giovani sardi, anche i disoccupati di mezza età a trovare un lavoro o iniziare un’attività? Sono soldi buttati via, perché tanto gran parte di questi continueranno a delinquere.