L’assessore regionale Spanu, ieri, ha convocato la stampa per ‘dare i numeri’ sulla gestione dell’accoglienza degli immigrati in Sardegna, fortificato nell’umore dalla situazione che vede l’Isola ‘esente’ da sbarchi da ormai nove mesi: l’ultimo è di giugno 2017, quando arrivarono oltre 900 persone.
I dati forniti dall’esponente della Giunta Pigliaru parlano di 4.146 richiedenti protezione internazionale ospitati nei 143 Cas (Centri di accoglienza straordinaria) sparsi in Sardegna: ben 90 centri si trovano nel territorio della vecchia provincia di Cagliari (con 1.812 ospiti); una trentina in quella di Sassari (1.577); i restanti tra Oristano e Nuoro (757). A costoro vanno aggiunti circa 300 immigrati ospitati nei centri comunali aderenti alla rete Sprar (Servizio protezione richiedenti asilo e rifugiati). Sono il risultato dei 19.050 arrivi in Sardegna, generati dal progetto europeo di ‘salvataggio’ al largo delle coste libiche a partire dal 2014. Ammesso che i mancanti 14.600 abbiano lasciato tutti l’Isola, quello che sfugge a tanti (forse anche all’Assessore) è che, considerati i tempi del procedimento e dei ricorsi per la domanda di protezione internazionale (almeno due anni), in queste settimane sta crescendo il numero dei ‘fantasmi’, cioè quel 64% al quale viene negata qualsiasi ipotesi di protezione internazionale e perciò non hanno più diritto a stare nei Cas. Che fine fanno? Come si mantengono? Dove dormono? Dove mangiano?
A questi si aggiungono gli ‘sbarchi diretti’ dall’Algeria con 3.492 arrivi, sempre a partire dal 2014: anno record il 2017 con 1.936 nordafricani sbarcati sulle coste del Sulcis. Fonti ufficiali garantiscono che nell’ex scuola penitenziaria di Monastir, che finora li accoglieva, non ce ne siano più ed il Questore di Cagliari, nei giorni scorsi durante un convegno, ha dichiarato che i decreti di espulsione sono stati 3.100. Che fine hanno fatto gli altri 392 clandestini algerini? Due, per esempio, sono stati arrestati a Cagliari per furto e per spaccio di droga, mentre uno degli espulsi dal Questore di Cagliari si è lanciato, lunedì scorso, a tutta velocità con un’auto rubata contro le fioriere del Santuario di Pompei, collezionando appena 2 anni e mezzo di carcere. A riprova della farsa delle espulsioni all’italiana, soprattutto in assenza di una forte volontà politica.
I quasi 4.500 immigrati alloggiati nell’Isola producono un costo di circa 156.000 euro al giorno. In un anno, quindi, almeno 56 milioni e spiccioli. A proposito di soldi che girano nel mondo dell’accoglienza, la massima soddisfazione dell’assessore Spanu è stata proprio quella dei 1.200 sardi occupati grazie a questo sistema: psicologi, mediatori culturali, assistenti sociali ed amministrativi. Insomma, per una certa cultura ‘sinistra’, questa economia effimera, assistita, a tempo determinato, che non produce ricchezza e sviluppo, è considerata comunque utile. Ed in effetti forse lo è, almeno politicamente, rappresentando un bel serbatoio di voti per chi la difende a spada tratta. In preda ad un’irrefrenabile gioia, l’esponente della Giunta Pigliaru ha trascurato i costi diretti ed indiretti (sanità, sicurezza, giustizia ecc.) che questo sistema dell’accoglienza procura, anche a coloro che ci lavorano.
Un Assessore soddisfatto anche per la crescita della rete Sprar di quasi il 50% in poche settimane: da 12 a 17. Se i Comuni nell’Isola sono 377, di che successo si va cianciando? Neanche il 5% dei comuni isolani ha finora aderito al sistema tanto sponsorizzato e propugnato dalla Giunta Pigliaru, con bandi e controbandi ricchi di risorse economiche con l’obiettivo di realizzare l’agognata ‘accoglienza diffusa’, all’insegna del ‘più immigrati per tutti‘. Nonostante tutte le criticità ed i problemi che il blocco degli sbarchi non ha eliminato, Spanu ha, comunque, pubblicamente deciso di “vedere il bicchiere mezzo pieno”. Facile anche capire le intrinseche motivazioni di questa celeste visione: è ben consapevole che si dovrà occupare ancora del problema per meno di anno, perchè dopo le prossime elezioni regionali è destinato, insieme a tutti i colleghi di Giunta, a tornare ad occuparsi delle sue vecchie faccende professionali
Arsenico
(admaioramedia.it)
One Comment
Marius Ioan Vasilescu
…”…il bicchiere ‘mezzo pieno’ dell’assessore Spanu …”… Il bicchiere mezzo pieno, perché l’altra metà già svuotata dallo stesso assesore… Si sa, quando uno si mette a svuotare bichieri anche a metà, certe dichiarazioni si possono anche capire ….