“Alle prime dieci chiamate questa splendida mountain bike”. Comincia come la più scontata delle vecchie televendite la campagna del sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, che elargisce soldi pubblici per l’acquisto delle biciclette. Forse anche per ripopolare le sempre più desolate e sporche piste ciclabili.
Per il resto tutto procede secondo copione: la benedizione dei partigiani c’è, manca solo l’appello degli intellettuali, dei comici, ma pare che abbiano già pensato al coinvolgimento di un’artista sarda molto presente sulla radio pubblica. Ma se guardiamo oltre la propaganda, cosa resta? Poco o niente. Zedda è stato un buon sindaco? Ci sono due dati che farebbero pensare il contrario: la popolazione cittadina è diminuita del 6% e la povertà è in aumento. A questo punto i suoi supporter, quelli veri e i fake già schierati sul campo, ironizzeranno con il loro numero sul #colpadizedda. Beh, è stato lui a rendere più onerosa la vita in città, aumentano la Tari a dismisura fino a raggiungere un primato nazionale. E i giovani e le scelte per “tutte le Cagliari che ci sono”? Nulla: niente housing sociale, niente progetti, salvo quelli ereditati dai tanto vituperati (dai supporter del ‘massimo’) predecessori.
Già ma ora è lui il predecessore di se stesso e il film visto in questi anni è lontano dalla narrazione epica ben supportata dalla informazione della laguna di Santa Gilla. Sì, perché il signor Massimo non ha fatto altro che aggiungere la sua iniziale alle altre tre ‘M’ che diceva di combattere e questo gli ha garantito una navigazione tranquilla, senza neppure un cenno di vita da parte dell’opposizione consiliare. Pensate cosa sarebbe accaduto ad un sindaco di centrodestra, se avesse trattato con un Silvestrone qualunque, fantomatico acquirente del Cagliari calcio. Pernacchie a vita. Invece, il ‘massimo’ esce indenne da quella ridicola faccenda e passa pure, con la complicità di Giulini, come un sindaco-tifoso, artefice del nuovo stadio. Che non c’è. C’è solo una variante urbanistica, come tante altre approvate negli otto anni di Giunta Zedda. Un ex soriano di ferro, che ci ha frantumato le orecchie parlando del Ppr del suo vate sanlurese, non ha adeguato il Piano urbanistico comunale al piano paesaggistico. Come può candidarsi alla governare tutta la Regione un signore che non è stato capace di attuare la sua idea neppure in città?
E di incompiute ce ne sono tante altre, come i parcheggi sotterranei di via Roma e via Cammino Nuovo, bloccati per compiacere i compagni ambientalisti e come il porticciolo di Sant’Elia, già bloccato da Renato Soru a suon di vincoli circa dieci anni fa. Resta chiuso anche l’anfiteatro romano, nonostante la promessa di riaprire per gli spettacoli nel 2018. C’è solo una piccola passerella per consentire al visitatore una sbirciata. Restano chiuse anche le due torri simbolo della città e in particolare quella dell’Elefante, violata dai chiodi di un discutibile restauro. Chiuso anche il rione Castello, prigioniero delle misure anti-terrorismo di un sindaco che da un giorno all’altro ha lasciato un rione intero senza via d’uscita. Chiusa la scalinata del Bastione. Chiuso anche l’ex carcere di Buoncammino, che secondo lo Statuto sarebbe dovuto passare alla Regione e invece è utilizzato come dependance da due ministeri. Aperta, ma solo per i compagni occupanti abusivi, la scuola di via Lamarmora, trasformata in un centro sociale.
C’è invece una ‘compiuta’, che simboleggia l’inutilità di questa Giunta: la cosiddetta Arena grandi eventi, che ha visto pochissimi spettacoli e costi da capogiro. È una delle poche e confuse idee di una Giunta comunale che ha tirato a campare e può essere messa nel libro degli orrori insieme alla chiusura della via Roma (le pedonalizzazioni sono un’altra cosa) per parcheggiarvi i caddozzoni e a tutte le volte che Cagliari sarebbe dovuta diventare capitale di qualcosa. La candidatura alla capitale della cultura è stata usata solo per organizzare affissioni propagandistiche, costose quanto inconcludenti. Questo sarebbe il ‘modello Cagliari’ da applicare alla Sardegna? Non è proprio il ‘massimo’. E non finisce qui…
Actarus
(admaioramedia.it)
8 Comments
Massimo Milia
In quel caso, a mio parere sono proprio fessi
Giusy Mura
Facciamoci una risata.
Massimiliano Palla
Il peggiore sindaco da che son nato… Arrogante ed incapace… Pensa solo a se stesso e al gaypray oltre ai clandestini ovviamente 😠😠😠
Mario Serra
Agitoriu!
Sergio Fanni
Il modello Cagliari? Dio c’è ne scampi a noi e chi lo prende in considerazione, delinquenti stranieri a non finire. A Cagliari e la Sardegna intera serve il modello Salvini, ruspa per fare una bella pulizia di delinquenti clandestini.
Salvatore Frau
I nuovi barbari hanno trovato finalmente il padrone. Scioglietevi dal dal giogo servi!
Walter Facen
Modello Cagliari? Ah beh allora siamo spacciati, sicuramente do il voto a voi
Alessandra Riva
A me Cagliari piace molto e l’articolo e’ di parte, avversa.
Peccato costino molto le case.
Se e’ calata la popolazione del 6%, puo’ dipendere dalla mancanza di lavoro, non e’ certo colpa del Sindaco.
Oppure hanno preferito vendere casa e comprarla piu’ grande nei paesi limitrofi.
Unico problema ma comune con altre citta’, i parcheggi.
Zedda e’ stato pure riconfermato.
Ormai criticare chiunque e’ lo sport nazionale.