La vena letteraria del presidente Pigliaru, lo scorso anno, si destò il 30 agosto, quando tre mesi estivi di intensi sbarchi portarono in Sardegna 4.000 immigrati, e lui si preoccupò pubblicamente («Resta forte la perplessità sul fatto che continuino a essere portate in Sardegna persone che non vedono la nostra isola come meta accettabile del loro progetto di migrazione»). Inutilmente, tanto che nei restanti giorni dell’anno ne arrivarono altri 3.500 ed altrettanti nel 2017.
A quasi un anno distanza, esattamente il 2 settembre, il Governatore ha ripreso carta e penna ed ha scritto al ministro dell’Interno, Marco Minniti, prendendo posizione sugli ‘sbarchi diretti’ degli algerini nelle coste del Sulcis. Gli oltre 400 arrivi negli ultimi 40 giorni estivi (880 totali finora nel 2017, contro i 1.100 dello scorso anno) hanno spaventato anche lui, tanto da esprimere “la necessità di trovare rapidamente una soluzione ad un fenomeno che rende ancora più complessa la gestione dei flussi non programmati nella nostra Regione, in quanto impatta pesantemente sul funzionamento di tutte le strutture deputate all’accoglienza ed è, inoltre, in grado di provocare un notevole allarme sociale tra la popolazione”.
E, seppure con otto mesi di ritardo rispetto alla nostra lettera al Ministro (“Pensi alla Sardegna, da Tripoli faccia una tappa ad Algeri” dello scorso 9 gennaio), gli ha chiesto un “forte e costante raccordo con le autorità algerine, finalizzato all’interruzione del ‘traffico’… un’attività che coinvolga le stesse autorità algerine e che consenta possibilmente di pervenire alla stipula di un Accordo Italia-Algeria per la gestione concertata del fenomeno migratorio”.
Miracolosamente, appena due giorni dopo, il ministro Minniti si è ‘trovato’ in visita ad Algeri, dove, incontrando alcuni esponenti del Governo nordafricano, ha pianificato “di implementare il rapporto di cooperazione tra i nostri due Paesi e nei prossimi giorni un ufficiale di collegamento del Dipartimento di Pubblica sicurezza italiano sarà ad Algeri per rafforzare il rapporto di collaborazione sul terreno della sicurezza e del contrasto al terrorismo”. Ha affrontato anche il tema dei flussi migratori dall’Algeria verso la Sardegna, sicuramente piu’ preoccupato che, dopo il calo delle partenze dalla Libia, le spiagge algerine possano diventare (come denunciato, quasi un anno fa, in un’intervista ad Ad Maiora Media da Arianna Obinu, esperta di migrazioni) le nuove basi per il fenomeno migratorio. Provocando, pero’, l’entusiasmo del presidente Pigliaru: “Un passo importante e siamo d’accordo per seguire con attenzione nei prossimi giorni lo sviluppo di questo colloquio. L’obiettivo, condiviso con il ministro, è fermare i flussi irregolari e chiudere quel canale”.
Insomma, mediaticamente la ‘letterina antisbarchi’ (ovviamente concordata, a meno che Minniti non abbia organizzato l’incontro ministeriale ad Algeri in appena 48 ore, dopo aver ricevuto ‘posta’ da Pigliaru) potrebbe aver ‘avvisato’ l’opinione pubblica che la Giunta regionale è preoccupata per i tanti arrivi, passati e futuri, dei clandestini algerini (da settembre a dicembre, nel 2016, sbarcarono in quasi 600). Ma questi ultimi non sembrano per nulla preoccupati, tanto che appena 24 ore dopo la visita di Minniti hanno organizzato subito una nuova trasferta, sbarcando in 15 sulla spiaggia di Porto Pino.
Arsenico
(admaioramedia.it)