In meno di un anno, dal 4 marzo 2018 al 24 febbraio 2019, ha ‘smarrito’ oltre 300mila voti passando dal 42.48% delle Politiche al 9.72% delle Regionali, consenso comunque valido per mandare sei consiglierei nell’aula di via Roma. Nel febbraio 2013, alle Politiche, invece, era passato dallo 0% al 29.73%, grazie alla fiducia di oltre 275mila elettori, che avevano eletto quattro deputati (Emanuela Corda, Andrea Vallascas, Nicola Bianchi e Paola Pinna) e due senatori (Manuela Serra e Roberto Cotti).
La storia politica del Movimento Cinquestelle in Sardegna comincia nella primavera 2012, quando un gruppo di attivisti di Alghero decide di partecipare alle elezioni comunali: “Ricordo molto bene l’entusiasmo e la voglia di fare – racconta Alessandro Polese, uno dei fondatori – Il M5S non era ancora ben conosciuto e per noi era un’occasione per fare politica al di fuori delle logiche di partito, degenerate e non più percorribili. Perciò, decidemmo di chiedere alla Casaleggio srl., che intermediava, l’autorizzazione all’uso del marchio, allora di proprietà di Beppe Grillo”.
Autorizzazione concessa con l’arrivo di un atto notarile e la macchina elettorale grillina si mise in moto per preparare l’imminente sfida elettorale: “Organizzammo ad Alghero un incontro in piazza per presentare lista e programma e fu allora che ebbi il primo appuntamento con Grillo – ricorda, come fosse oggi, Polese – Andai a prenderlo nella sua casa in Costa Smeralda. Era in compagnia di Walter Vezzoli (autista-scorta-factotum del comico, ndr). In macchina si lamentò subito di aver preso la nave per supportare una lista di appena 12 candidati, ma quando gli rappresentai gli sforzi compiuti per mettere insieme le persone e per produrre un programma decente, cambiò atteggiamento e comincio a scherzare mettendomi la mano sulla spalla, suo tipico atteggiamento”.
Ad Alghero, invece, ad attenderli in piazza della Mercede, migliaia e migliaia di persone, “sparse persino sulle vie adiacenti e fu un successo – spiega Polese – In quell’occasione conobbi Manuela Corda, che intervenne sul palco. Allora non seppi a che titolo, ma ben presto capii”. Un successo, con un’accoglienza inaspettata degli algheresi, che venne festeggiato durante la cena, organizzata nella casa di campagna di Polese: “Parlammo di politica e del Movimento e fu in quell’occasione che Grillo confessò come alle elezioni comunali di Parma avesse ‘tifato’ contro la vittoria di Pizzarotti (a maggio 2012 era diventato sindaco, ndr). ‘Non eravamo pronti…’, disse. Una motivazione sfoderata spesso, anche in anche in altre occasioni, e che mi sarebbe tornata in mente per le Regionali sarde del 2014”.
Dopo le Comunali di Alghero, nelle quali il candidato sindaco Giorgia Di Stefano prese 2.529 voti (9.42%), arrivarono le Politiche del 2013 e Grillo organizzò lo “Tzunami tour”: “Altrimenti ribattezzato lo ‘scrocconami tour’ – ironizza Polese – Infatti, a parte donare la sua presenza, lui girò le piazze italiane a spese di quegli attivisti che poi fecero la fine dei ‘clinex’. In Sardegna venne scarrozzato, anche da me, per tre tappe (Cagliari, Sassari e Carbonia), sempre in auto di altri, spesato di tutto nei migliori ristoranti e alberghi, palco, luci e strutture tutto a carico di persone che ci credevano e speravano veramente di avere spazio nel Movimento, sostituendo nei propri territori quella classe dirigente degenerata che agiva solo per se stessa”.
Era il periodo di forte crescita del Movimento Cinquestelle in Sardegna, regnava armonia ed i gruppi di attivisti crescevano in ogni angolo dell’Isola, coi gruppi più numerosi a Cagliari, Sassari, Alghero, Olbia, Nuoro e Carbonia, ma anche tanti altri paesini dell’entroterra: “C’era un entusiasmo destinato a spegnersi appena si capì che, a seguito del risultato incredibile delle Politiche del 2013, si concretizzò la possibilità di dare una svolta alla propria vita con una bella ‘lotteria’. In palio le ‘cadreghe’ di ogni ordine e grado. Più eri ignorante, intellettualmente malleabile, pieno di debiti e arrogante e maggiori possibilità avevi di concorrere alla grande lotteria delle poltrone. Ovviamente, non tutti i candidati avevano questo profilo, ma come poi si è visto, sino ad oggi, questo sarà il profilo preferito e scelto per far transitare ‘illustri sconosciuti’ senza arte né parte in Parlamento”.
Sin da allora, tra i limiti si faceva notare l’assenza di una struttura, che, gestita da pochi, consentiva di trattare il Movimento come una ‘proprietà privata’: “In rapida sequenza cominciarono ad incrinarsi i rapporti tra le persone, che fino ad allora avevano collaborato per una causa comune – sottolinea con rammarico Polese – Convinti che bastasse una presa di coscienza della popolazione militante e di quella votante per far cambiare rotta alla Regione e al Paese. Ma il ‘premio in palio’ faceva gola a molti e camminare indisturbati dietro la scia del Beppe nazionale sembrava facile, tanto che nessuno osava mettere in dubbio qualunque azione della ‘cupola’, da sempre nota con il termine ridicolo di ‘staff’. In pochi avevano idea di quale percorso compiere per creare un gruppo politico o una squadra, anche perché dalla ‘cupola’ non arrivava appositamente alcuna indicazione se non quella di creare in occasione delle amministrative una qualsiasi lista e richiedere la certificazione della stessa”.
Proprio nel 2013, i grillini sardi si cimentarono con le votazioni on line per scegliere i nomi dei candidati a diventare parlamentari sardi: “Votazioni farlocche – sentenzia Polese – Non posso provare che ci furono segnalazioni sui loro nomi, però ricordo come Roberto Cotti riuscì a contattare sottobanco decine di attivisti per farsi votare (non era consentito) e come Manuela Corda finse di indignarsi per l’accaduto, salvo poi cambiare idea davanti alla mia ipotesi di denunciare il fatto (‘… non vorrai rovinare tutto, spero’, mi disse). Quello fu il mio primo grave errore di valutazione della futura deputata, che per tenere salda la sua poltrona disintegrò nel breve periodo un’intera generazione di attivisti e il Movimento stesso in Sardegna”.
Fabio Meloni (1ª puntata, segue… la 2ª puntata, “Regionali 2014, da Grillo un piano a perdere”, e la 3ª puntata, “E’ solo una ‘lotteria’ elettorale”, sono state pubblicate l’8 e l’11 marzo)
(sardegna.admaioramedia.it)