Prima l’inedita presenza della lista del Movimento Cinquestelle alle elezioni comunali di Alghero (giugno 2012), poi un inaspettato successo alle elezioni politiche del 2013, con 275mila voti (29.73%), che ne portò sei in Parlamento: Emanuela Corda, Andrea Vallascas, Nicola Bianchi e Paola Pinna alla Camera dei deputati, Manuela Serra e Roberto Cotti in Senato. Così la storia dei grillini sardi iniziò alla grande, e per alcuni prosegue tuttora.
Poi, lo stop per le Regionali del 2014, quando secondo alcuni ci fu la ‘cospirazione’ di Grillo per evitare di far presentare le liste del Movimento. Evento che determinò il ritiro dalla vita politica attiva di alcuni militanti grillini, anche ‘di punta’: “Non c’era più un granché di cui occuparsi – racconta Alessandro Polese, artefice del tentativo ‘fallito’ di portare i grillini al governo della Regione Sardegna nel 2014 – Ci fu un’ultima riunione tra attivisti per chiarire il percorso che ci aveva portato a non presentare la lista e molti rinunciarono, alcuni temporaneamente, a qualunque attività schifati dall’accaduto. Poi, arrivò la nuova ‘lotteria’ delle elezioni europee, sempre nel 2014, che vide eletta Giulia Moi (recentemente espulsa dal movimento, anche a seguito di alcuni procedimenti penali a suo carico, ndr), supportata da Manuela Corda”.
Candidature gestite, come per le Politiche 2018 e Regionali 2019, dalla e sulla piattaforma Rousseau: “Nata e cresciuta informaticamente per tenere al guinzaglio i partecipanti alla lotteria. Non è gestita dagli attivisti, che sono chiamati ad esprimersi a comando attraverso un pseudovoto senza alcuna certificazione dimostrabile, né dimostrata. Si fa finta di votare le proposte di legge dei parlamentari su questioni, a volte marginali, se non addirittura ridicole. Non c’è alcuna discussione frontale con i parlamentari, né è possibile interloquire con loro, né tantomeno con gli iscritti che pubblicano proposte. Infine, si votano liste artefatte come artefatto è l’esito del voto stesso. Una farsa e un’immagine da spacciare per il ‘target’ elettorale”.
Recentemente, la vecchia associazione del Movimento 5Stelle è stata eliminata e sostituita dalla nuova associazione Rousseau, chiedendo ai vecchi iscritti di candidarsi alle politiche del 4 marzo 2018 in cambio della nuova iscrizione alla nuova associazione, con nuove regole, nuovi capi e la trasmigrazione dell’intero ‘bottino’ della banca dati da un’organizzazione all’altra: “Accadde tutto a circa una settimana dalla presentazione delle liste – ricorda Polese – Il serpente aveva cambiato la muta e per farlo scelse l’arma più efficace per il proprio ‘target’ di riferimento: la poltrona. Nacque l’era Di Maio/Casalino. Grillo mollò tutto, come da consuetudine quando le cose cominciano ad andar male. Vecchi attivisti, vergini smemorate, si candidarono in Sardegna, ma furono definitivamente tagliati dal luogotenente Mario Puddu e da Manuela Corda, confermando ancora una volta come le liste non sono mai state composte dalla rete degli attivisti iscritti, ma pilotate dai soliti miracolati della prima ora. La stragrande maggioranza dei candidati che avevano fatto richiesta nel portale Rousseau non erano in gara per la lotteria: epurazione compiuta”.
Secondo l’ex attivista grillino, tutti coloro che negli anni si sono opposti a quella che lui chiama “cupola”, ed in particolare ai plenipotenziari Corda e Puddu, erano stati ‘rimossi’ dalle liste e sovente sono rimasti silenti sperando di raccattare, invano, qualche altra ‘carica’: “Le candidature furono mandate in anteprima per fare pulizia, alcuni non poterono partecipare alle elezioni sulla piattaforma Rousseau. Per procedere alla feroce selezione venne creata dagli epuratori una rete di ‘spie’, premiate successivamente anche con la candidatura alle Regionali appena concluse. Ma è evidente, e si sa, che quello della Sardegna non è stato un caso isolato, in tutta Italia si concretizzò questo fenomeno. Solo in Sardegna, però, sono stati nominati ed eletti personaggi del ‘target’ richiesto, destinandoli agli scranni precedentemente occupati da politici del calibro di Nilde Iotti, Pietro Ingrao ecc.”.
La critica di Polese verso i suoi ex compagni di avventura politica è feroce, anche alla luce del fallimentare risultato ottenuto alla recenti Regionali del 24 febbraio: meno di 70.000 voti (9.72%) con oltre 300mila voti (nel 2018 al 42.48%) persi in un anno. “Un risultato che parla da solo: il M5S in Sardegna è il nulla. Falciata un’intera generazione di attivisti fondatori, necessari all’inizio, ma successivamente un problema. Del progetto iniziale è rimasta solo la ‘lotteria’. Ora, Di Maio vorrebbe correre ai ripari, ma anche l’immagine, l’unica cosa che hanno curato e finanziato, comincia ad incrinarsi. In verità, in Sardegna non c’è mai stata neanche l’immagine, tanto meno i contenuti, gli obbiettivi e gli ideali da perseguire. Solo la ‘lotteria’ che tiene in vita l’interesse per questo fenomeno”.
Fabio Meloni (3ª ed ultima puntata, la 1ª puntata, “Grillo, uno scroccone”, e la 2ª puntata, “Regionali 2014, da Grillo un piano a perdere”, sono state pubblicate il 6 e l’8 marzo)
(sardegna.admaioramedia.it)