Avevano ottenuto, grazie alla legge regionale 9 del 1988, contributi per riqualificare l'offerta turistica, poi, quando la Commissione europea aveva deciso di considerarli ‘aiuti di Stato’ e dopo anni di ricorsi, 28 albergatori sono stati condannati dal Tribunale civile di Cagliari a restituire i contributi ottenuti tredici anni fa in pochi giorni, con l’aggiunta degli interessi a partire dal 2002: un totale di 35 milioni di euro.
Un ‘pasticcio burocratico’, frutto del corto circuito Bruxelles-Viale Trento, che la Presidenza della Giunta ha cercato di gestire, ottenendo dalla Commissione europea un piano di recupero, in forma dilazionata: sarà possibile restituire le cifre con una rateizzazione di dodici mesi. Un atto che consentirà anche la sospensione del ricorso in Corte di giustizia europea, che avrebbe determinato ingenti sanzioni nei confronti dell’Amministrazione regionale per il ritardo sul mancato recupero degli aiuti. “È la prima volta che si prospetta una soluzione concreta a questa intricata vicenda – ha detto l'assessore del Turismo, Francesco Morandi – Frutto dell’intensa e costante attività di mediazione intrapresa dalla Regione, tesa ad attutire il peso del recupero finanziario già sancito da più sentenze”."La Regione si impegnerà a far accedere le imprese al fondo di garanzia verso le banche per agevolare ulteriormente richieste di liquidità necessarie, compatibilmente con la normativa comunitaria", ha aggiunto il capo di gabinetto della Presidenza, Filippo Spanu.
Intanto, è intervenuto sul tema anche l’europarlamentare di Forza Italia, Salvatore Cicu, che ha presentato un’interrogazione alla Commissione europea: “La prima responsabilità di questa pesante stangata non può che essere imputabile alla Regione Sardegna, e nel contempo allo Stato, entrambi, i veri artefici dei pesanti errori che hanno determinato, all’origine, questo gravissimo pasticcio giuridico e procedurale. Per assurdo, si costringono gli albergatori a restituire i loro soldi, proprio a chi, reo di un vizio di forma inaccettabile, ha determinato la perdita di quegli stessi contributi, con tutti i danni al seguito. Il vero risarcimento deve arrivare da viale Trento”.
Nell’Interrogazione Cicu chiede l’applicazione di nuove condizioni risolutive finalizzate a riscrivere gli esiti di un caso non soltanto più ‘giuridico’, ma anche ‘politico’, che rischia di mettere spalle al muro tanti albergatori sardi: “L’atteggiamento dell’assessore Morandi è cinico: non si può passare sopra il cattivo funzionamento della macchina regionale e chiudere gli occhi di fronte alla crisi di 30 strutture alberghiere che rappresentano l’eccellenza del fare turismo in Sardegna". (red)
(admaioramedia.it)
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