Un documento unico redatto da tutti i sindaci del territorio per dire no alla riforma sul riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna, che ridefinisce l’assetto generale degli enti locali nell’Isola. Ieri, nella sala consiliare del Comune di Nuoro si sono riuniti oltre trenta i sindaci del Nuorese con la finalità di fare un fronte unico per dire no all’istituzione di Cagliari come Città metropolitana, che porrebbe in un ruolo di secondo piano gli altri centri amministrativi dell’Isola rispetto al Capoluogo, dove sono già concentrati la maggior parte dei poteri istituzionali, e penalizzerebbe specialmente i comuni quelli della Sardegna Centrale, da Nuoro alla Gallura, che giuridicamente costituirebbero l’Unione dei Comuni. Questo significherebbe meno finanziamenti da parte della Regione, essere meno forti e rappresentativi a livello istituzionale rispetto alla città metropolitana.
Secondo i primi cittadini del Nuorese, la nuova riforma, a parte Cagliari, pone il resto della Sardegna e specialmente il Nuorese in una condizione di grosso svantaggio a livello territoriale, già minato dallo spopolamento, dalla disoccupazione e dal taglio dei principali servizi: «La riforma degli Enti locali non può essere approvata senza un percorso di condivisione dei territori, per questo la Regione deve ascoltare le esigenze di tutti», ha affermato il sindaco di Nuoro, Andrea Soddu. Tutti concordi nel ribadire che non accettano «una riforma che non include le esigenze del Nuorese», per questo hanno deciso di fare fronte comune per arrivare a un obiettivo: il cambiamento della riforma e nei prossimi giorni verrà stilato un documento condiviso da presentare alla Regione.
«Il territorio – ha sottolineato Soddu – deve avere un ente intermedio che sia un punto di riferimento per i 52 comuni della provincia, con una rappresentatività adeguata e con delle risorse finanziarie certe. Il presidente Pigliaru e l’assessore Erriu ;non si possono permettere di dire che questa riforma o si approva così com’è o questo Consiglio regionale va a casa. Sono atteggiamenti ricattatori che non si dovrebbero usare in politica dove dovrebbe regnare il dialogo».
«Questa riforma non ci dà autonomia – ha aggiunto il sindaco di Siniscola, Rocco Celentano – L’Unione dei comuni prevista per il Nuorese non ci consente di programmare risorse. E allora ci vuole un’area vasta tra il Nuorese, l’Ogliastra e magari anche la Gallura. Proviamo a fare un percorso di questo tipo». Il primo cittadino di Oliena, Martino Salis, ha evidenziato che nel documento bisogna scrivere non solo le criticità ma le richieste del territorio. Angelo Carta, sindaco di Dorgali e consigliere regionale del Psd’Az, ha rincarato: «In questo modo si obbliga il nostro territorio ad andare a Cagliari per chiedere risorse col cappello in mano. Non ci stiamo, siamo una provincia con una specificità territoriale e culturale, dobbiamo essere noi a programmare la crescita». «Tutti uniti porteremo in Regione la nostra proposta – ha concluso il sindaco di Sarule, Mariangela Barca – se non sentiranno la nostra voce marceremo verso Cagliari con le nostre comunità».
(admaioramedia.it in collaborazione con Cronache Nuoresi)
10 Comments
Piera Pintore
prevedibile con l’abolizione delle province, ora cadono tutti dal pero……
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