I paesaggi incontaminati e la purezza delle acque marine della Sardegna attirano ogni anno un gran numero di vacanzieri: nel biennio 2017/2018 si prevedono 2,9 milioni di stranieri, senza contare quelli che saranno ospitati nelle case vacanze che saranno almeno il doppio, per un totale di 6 milioni di arrivi e 24 milioni di presenze.
Secondo la ricerca di Cna Sardegna, intitolata “Economia e Turismo: modelli a confronto. La Sardegna e i suoi competitor”, il comparto internazionale è in forte espansione, tanto che nel prossimo decennio il fatturato nei Paesi dell’Europa meridionale (Italia, Grecia, Spagna e Portogallo in particolare) crescerà del 37% ad un tasso medio del 3% annuo. L’analisi delle regioni europee competitor della Sardegna (Creta, Algarve, Puglia, Corsica, Croazia, Malta, Sicilia, Baleari, Calabria e Cipro) per la domanda turistica internazionale del Mediterraneo evidenzia ancora una crescita consistente: da 20 milioni (nel 2000) a 35 milioni (nel 2015), per un aumento del +66%. In questo scenario internazionale, però, la Sardegna presenta delle potenzialità ancora inespresse e tra i 2,6 milioni di turisti registrati, solo il 5% proviene da Paesi stranieri: dato negativo se confrontato agli oltre 10 milioni che arrivano annualmente alle Baleari o in Croazia, o paragonati agli oltre 4,5 milioni della Sicilia o ai 4 milioni registrati a Creta e Algarve. Nonostante ciò, la nostra Isola è stata capace di intercettare una grande quantità di nuovi flussi, specialmente in questi anni di instabilità dei paesi nord africani e orientali; per questo, negli ultimi 4 anni, è incrementato il flusso di turisti internazionali nelle strutture ufficiali (+39% tra 2012 e 2015), e anche il numero di presenze complessive (+33%).
Un altro dato rilevante dell’indagine riguarda l’offerta ricettiva ufficiale della Sardegna, che nonostante sia sufficiente a soddisfare la domanda con i suoi 212mila posti letto, è comunque minore dell’offerta delle strutture ricettive residenziali. Si stimano oltre 100mila alloggi utilizzati come casa vacanze, con una disponibilità di 313 mila posti letto, un’offerta quasi doppia a quella delle strutture ufficiali, che ha fruttato oltre 9 milioni di presenze nel 2015. Purtroppo il principale problema del modello turistico dell’Isola rimane la fortissima stagionalità e un’offerta poco diversificata:”Serve un nuovo modello di sviluppo turistico – sostengono Pierpaolo Piras e Francesco Porcu, presidente e segretario regionale Cna – La sfida dei prossimi anni si chiama ‘stagionalità e diversificazione dell’offerta’. Dobbiamo affrancarci da un’immagine e da un modello quasi esclusivamente incentrato sul sole, sul mare e sullo sfruttamento delle risorse costiere. Occorre immaginare e poi costruire un modello di sviluppo turistico durevole, di qualità, diffuso e integrato, che sappia promuovere il benessere economico e sociale dei nostri territori, anche e soprattutto quelli dell’interno. La priorità è quella di costruire strategie serie di destagionalizzazione, internazionalizzazione, innovazione tecnologica, diversificazione dell’offerta, valorizzazione del patrimonio naturalistico e storico culturale, intervenendo sul paesaggio urbano con politiche di riqualificazione e riuso del costruito.”
Martina Corrias
(admaioramedia.it)
One Comment
Beppe Max
Chi dobbiamo ringraziare …..
Deiana …?