Prezzi competitivi nell’offerta aeroportuale, ma scarse combinazioni di viaggio per arrivare in Sardegna: una situazione che porta a perdere terreno rispetto ai suoi competitor nel Mediterraneo e a sprecare la sua posizione strategica che le consentirebbe l’attrazione di un elevato numero di turisti internazionali. La brutta notizia è emersa dal report svolto da Cna Sardegna che ha confrontato i risultati dei maggiori competitor naturali dell’Isola nell’attrazione dei turisti: Baleari, Corsica, Creta, Cipro, Algarve, Croazia Adriatica e Sicilia.
Questo anno per raggiungere la Sardegna nella settimana di Ferragosto vi sono 6.863 combinazioni possibili, dato che eguaglia quello dello scorso anno e che non regge il confronto con le 10mila per le Baleari (+1.000 rispetto al 2017), le 10.774 per la Croazia (+1.830) e le 6.924 per la Sicilia (+571). Guardando ai dati 2016, la Sardegna ha incrementato la sua offerta aeroportuale solo del 25%, percentuale che dovrebbe essere superiore visto e considerato che le altre regioni l’hanno raddoppiata in soli due anni. Nonostante ciò, si conferma al terzo posto come regione più economica, dopo Baleari e Algarve: una famiglia tipo di quattro persone proveniente dai principali aeroporti europei, spenderà in media 925 euro di viaggio (andata e ritorno), 875 euro in Algarve e 511 euro alle Baleari, con l’unica variante che per la Sardegna la durata del viaggio è di circa 4 ore, mentre per le altre destinazioni vi è una media di 8 ore. Un ulteriore aspetto da considerare è l’elevato costo del noleggio auto, che porta nuovamente l’Isola in fondo alla classifica: mentre nelle altre regioni i prezzi del servizio tendono a diminuire, nel territorio sardo tendono ad aumentare (in media 224 euro nel 2017; 242 euro nel 2018).
“Il livello di offerta raggiunto dal sistema aeroportuale dell’isola rimane competitivo in termini di prezzo e voli diretti – sottolineano Pierpaolo Piras e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario regionale di Cna Sardegna – ma non tiene il passo in termini di offerta misurata dal numero di combinazioni disponibili. Per far crescere ulteriormente il settore aeroportuale si deve puntare sulla diversificazione dell’offerta e sullo sviluppo del trasporto interno, e non solo in termini di collegamenti da e verso gli aeroporti dell’Isola. In questo scenario il miglioramento del trasporto pubblico locale diventa un elemento cruciale, perché determina la qualità dei collegamenti tra località e siti di villeggiatura, favorisce la fruibilità di siti culturali, archeologici e naturalistici e incide sui livelli di mobilità dei turisti sul territorio, anche di coloro che arrivano in Sardegna in aereo privi di un mezzo proprio al seguito”.
Martina Corrias
(admaioramedia.it)