Giornata di disagi, quella di domani, per i sardi che avevano intenzione di viaggiare con Alitalia: il personale di volo e di terra ha confermato lo sciopero di 24 ore. Saranno cancellati almeno il 60% dei voli, nazionali e internazionali, ma anche alcuni voli del 6 aprile subiranno cancellazioni o cambi di orario. Rispettate le fasce di garanzia (dalle 7 alle 10 e dalle 18 alle 21), ma saranno comunque 28 i voli cancellati per l’Isola.
“Abbiamo superato la soglia di accettazione – ha commentato l’eurodeputato del Partito popolare europeo, Salvatore Cicu – Il modello della la continuità aerea Alitalia è fallito, c’è l’assoluta necessità di trovare, tutti insieme, una nuova politica e una nuova impostazione. Serve un tavolo politico inclusivo, che metta dentro le imprese, i rappresentanti istituzionali, le associazioni di categoria”.
“La subordinazione della Giunta Pigliaru di questi anni – ha aggiunto – è stata causa di una lunga serie di fallimenti nella politica dei trasporti aerei, in modo particolare, l’affossamento degli oneri di servizio pubblico sulle rotte minori e la negazione del regime di continuità territoriale ai residenti che continuano a restare a terra. Oggi i sardi si trovano di fronte al flop di una continuità mal gestita, e in più, una situazione paradossale: un modello che assegna ad Alitalia l’esecutività della continuità aerea in termini di tariffe scontate, e una Regione svuotata di qualsiasi potere. E questo, nonostante sia la stessa Regione a pagare i costi della continuità. La Giunta dovrebbe chiedere il risarcimento di tutti i danni che la Sardegna sta subendo dagli abusi di Alitalia”.
Intanto, la Corte dei conti ha reso pubblica la relazione sulla continuità marittima e aerea, nella quale ha esaminato la gestione da parte della Regione: “Non solo non hanno avviato la nuova continuità per le rotte minori già preparata da noi, ma hanno cancellato quella esistente per sostituirla con il nulla”, ha commentato Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia, dopo i rilievi fatti sulla cancellazione della CT2 da parte della Giunta regionale, ricordando che, con una nota del 6 ottobre 2014, il presidente Pigliaru ha chiesto al Governo abrogazione degli oneri di servizio pubblico sulle rotte cosiddette ‘minori’ (da Alghero per Bologna, Torino; da Cagliari per Bologna, Napoli, Torino e Verona; da Olbia per Bologna e Verona).
La Regione, ha sottolineato l’esponente azzurro, manifestò “l’intendimento di elaborare un nuovo regime di oneri di servizio pubblico sulle rotte minori sarde, ma a tre anni di distanza non c’è lo straccio di una proposta concreta ed è difficile che entro la fine della Legislatura possa arrivare. Insomma, è a causa di una precisa, folle, scelta politica della giunta Pigliaru che i sardi e i visitatori sono costretti e itinerari più lunghi, con costi più elevati ed è per lo stesso motivo che, dovendo passare quasi tutti per Roma e Milano, i posti della CT1 non bastano più”. (red)
(admaioramedia.it)