Sono state aperte oggi, negli uffici dell’Assessorato regionale dei Trasporti, le buste per la gara pubblica bandita dalla Regione per la continuità territoriale aerea: sei offerte presentate da Alitalia per tutte le rotte aeree da Cagliari, Olbia e Alghero verso Roma-Fiumicino e Milano-Linate; quattro da Air Italy per i collegamenti da Cagliari e da Olbia verso gli scali della Capitale e del Capoluogo lombardo.
La commissione di gara, presieduta dalla dirigente della Regione, Cinzia Lilliu, verificherà la documentazione amministrativa presentata e poi procederà ad esaminare la busta tecnica e la proposta economica: “Raccogliamo i frutti di un anno di lavoro intenso e complesso – ha detto l’assessore dei Trasporti, Carlo Careddu – Esprimo molta soddisfazione per la presentazione delle offerte per tutte le rotte dei tre aeroporti sardi verso Fiumicino e di Linate. Non era un esito scontato, apprendo che c’è stata una risposta importante da parte dei vettori e pertanto ritengo ci si diriga verso il traguardo auspicato, la tutela del diritto fondamentale alla mobilità dei sardi. La concorrenza su Olbia e su Cagliari è un buon segno ed è anche un sintomo di salute del nostro mercato aeroportuale. Il nuovo sistema di oneri di servizio, alla luce di possibili ribassi d’asta, potrà essere integralmente coperto dalle sole risorse dello Stato pari a 120 milioni di euro per i prossimi 3 anni. Mi aspetto ora che l’attuale Governo trasformi questi stanziamenti in misura definitiva accollandosi i costi della continuità territoriale aerea anche per il futuro”.
Il nuovo sistema di continuità territoriale va dal 17 aprile 2019 sino al successivo triennio e dalla pubblicazione del bando è necessario attendere sei mesi entro i quali una compagnia aerea può accettare gli oneri di servizio anche senza compensazione economica che, complessivamente, è stimata in 123 milioni di euro per il triennio 2019/22 con un costo medio a passeggero di quasi 14 euro. Trascorsi i sei mesi si procederà all’aggiudicazione definitiva del bando. Si passa da 2.461.900 posti offerti annui con l’attuale sistema a 3.672.532: incremento complessivo di capienza del 49% (+39% su Cagliari-Fiumicino; +53% su Cagliari-Linate; +40% su Alghero-Fiumicino; +109% su Alghero-Linate; +36% su Olbia-Fiumicino; +66% su Olbia-Linate). Al netto degli adeguamenti obbligatori legati all’oscillazione dei costi del carburante, le tariffe per i residenti non cambiano: 40 euro più le tasse per le rotte su Fiumicino e 49 euro più le tasse per Linate. Per tutti gli altri viaggiatori potranno essere aumentate non oltre il doppio del costo (tasse escluse, da 80 a 98 euro) nel periodo 1 ottobre-31 maggio e non oltre il triplo (tasse escluse, da 120 a 147 euro) nel periodo 1 giugno-30 settembre. Saranno equiparati ai residenti in Sardegna anche i diversamente abili con percentuale pari o superiore all’80%, gli studenti universitari fino al compimento del 27esimo anno di età, i giovani dai 2 ai 21 anni, viaggiatrici e viaggiatori sopra i 70.
“Si vantano per un disastro”, ha commentato Ugo Cappellacci, deputato e coordinatore regionale di Forza Italia. “Nel 2014 il centrosinistra ha cancellato la continuità territoriale per Napoli, Verona, Torino e Bologna, annunciando l’intendimento di elaborare un nuovo regime di oneri di servizio pubblico sulle rotte minori sarde, ora gli scienziati di villa Devoto insieme al ministro grillino Toninelli hanno cancellato pure la tariffa unica per Roma e Milano e hanno pure la faccia tosta di parlare di risultato raggiunto e di confronto con l’Unione europea. Sarebbe dovuta essere l’Italia a richiamare Bruxelles al rispetto delle regole e difendere la tariffa unica, perché l’articolo 16 del regolamento 1008/2008 parla chiaramente di finalità di sviluppo economico-sociale della Regione. La tariffa unica rappresentava il vero ponte tra la Sardegna e il Continente, autentico strumento di superamento dell’insularità, e faceva sì che a beneficare della continuità fosse l’intero sistema Sardegna. Basti pensare che ogni visitatore spende 100 euro al giorno, per una permanenza media di 4 giorni. Prima hanno ridotto la continuità territoriale, poi l’hanno trasformata solo in una porta d’uscita dalla Sardegna, murando l’ingresso che consentirebbe di rendere più facilmente la nostra terra anche per gli emigrati sardi, per i turisti e per chi la ama”. (red)
(admaioramedia.it)