“L’Europa intervenga sulla convenzione in corso fra lo Stato Italiano e la Tirrenia. Le condizioni in cui versa la continuità marittima sono diventate insostenibili, oltreché fonte di gravi danni per la mobilità e l’economia dei sardi”. Lo ha chiesto l’eurodeputato di Forza Italia, Salvatore Cicu, che, con un’interrogazione rivolta alla Commissaria europea ai Trasporti, Violeta Bulc, ha invitato la Commissione dell’Unione europea a dare risposte immediate sulla vertenza della continuità marittima.
Attualmente la Compagnia italiana di navigazione (Cin), di proprietà Moby ed acquirente di Tirrenia, riceve 73 milioni di euro annui per la convenzione del 2012 sottoscritta con il Governo, atto che dovrebbe garantire i collegamenti marittimi tra la Sardegna e la Penisola: “Eppure, nonostante questo, la situazione è al collasso – ha evidenziato Cicu – L’importo eccessivo dei contributi e le modalità della privatizzazione di Tirrenia sono oggetto di un procedimento di indagine per aiuti di Stato, avviato dalla Commissione Ue nel 2011. A questo va aggiunto inoltre che il pagamento di parte del prezzo di Tirrenia, 180 milioni su 380 milioni, è stato differito e suddiviso in 3 rate, ma Cin non ha ancora pagato la prima rata, pari a 55 milioni, scaduta nell’aprile del 2016. Il protrarsi del procedimento d’indagine crea ad oggi un’evidente incertezza in vista della scadenza della Convenzione. L’Autorità italiana antitrust ha accertato inoltre che CIN, sulle rotte sarde, ha commesso gravi violazioni delle regole di concorrenza e sugli obblighi di servizio pubblico remunerati dalla convenzione”.
Davanti a questo scenario, l’Europarlamentare ha sollecitato un intervento dell’Europa: “Occorre capire se la Commissione europea intenda concludere il procedimento d’indagine sul caso Tirrenia ripristinando così uno stato di certezza necessario per la mobilità dei sardi. Inoltre, la Commissione europea inviti il Governo italiano ad assicurare una effettiva continuità territoriale sulle rotte sarde, in particolare mediante la revoca della Convenzione”.
Intanto, prosegue la battaglia sulle cifre di Ugo Cappellacci, deputato e coordinatore regionale di Forza Italia, che, dopo aver pubblicato gli aumenti di Tirrenia sulla sua pagina Facebook, ha invitato il ministro dei Trasporti Toninelli a non fare lo “struzzo”: “Una stangata a danno degli autotrasportatori. Il Governo ha tutti gli strumenti per intervenire, per sospendere gli aumenti, tagliare il contributo pubblico e può valutare tutte le azioni per stracciare una convenzione Stato-Tirrenia dannosa per la Sardegna. Non c’è più tempo da perdere perché le aziende dell’autotrasporto rischiano il fallimento e questi aumenti si riverberano sugli altri settori, come l’agroalimentare, che vedrebbero compromesse le esportazioni fuori dall’isola”.
L’esponente azzurro sui prezzi Tirrenia e sulla convenzione ha già presentato due interrogazioni al Ministro, oltre ad una proposta di legge alla Camera per trasferire le funzioni e le risorse della continuità marittima dallo Stato alla Sardegna: “Sorprende che soltanto adesso la Giunta regionale di centro-sinistra si accorga del problema quando – ha aggiunto Cappellacci – Nel 2014 ha firmato l’intesa con il Governo e la Compagnia, che ha determinato benefici solo per l’armatore, poi dal palco della Leopolda 2015 è stata ringraziata dal duo Renzi-Onorato per prezzi che nessuno ha mai visto e infine ha pensato bene di accogliere a bordo di una nave della stessa Tirrenia gli ospiti del G7 dei trasporti a Cagliari. Dopo anni di servile sottomissione ai signori del mare tentato una piroetta finale per rifarsi un’immagine in vista delle elezioni. Pigliaru e i suoi assessori sono fatti così: prima firmano accordi-fregatura e poi fanno finta di combattere contro le loro stesse decisioni”. (red)
(admaioramedia.it)