Sono passati due mesi dalla chiusura della Struttura complessa di Chirurgia plastica ricostruttiva – Centro ustioni del Brotzu ed i pazienti che hanno costituito il Comitato, per contestare e contrastare la soppressione del loro Reparto, oggi subiscono una drammatica carenza assistenziale, nell’indifferenza delle Istituzioni competenti, in totale dispregio dei loro diritti.
Infatti, nonostante le rassicurazioni dell’assessore Arru, non risulta operativa alcuna unità di chirurgia plastica all’interno dell’Azienda Brotzu, nemmeno articolata come struttura semplice. Ciò è confermato dalla medesima Direzione aziendale del Brotzu che, in risposta alla richiesta di informazioni presentata dal Comitato sull’offerta specialistica della chirurgia plastica dopo il ‘trasferimento’ (chiusura de facto) del Reparto, lo scorso 6 settembre, fatto pervenire presso la sede legale del Comitato una nota ufficiale. Dal contenuto di si profila l’inesistenza di un’offerta specialistica della Chirurgia plastica (si parla di un “ambito specialistico” da definire in futuro…), ma anche l’assenza di un’assistenza per i pazienti già in cura presso la Struttura soppressa: si prospetta una “rimodulazione dell’attività precedentemente erogata” – così si legge nella Nota – che purtroppo determinerà la presa in carico di tali pazienti da parte di altri ‘specialisti’ dell’Azienda.
Insomma: i pazienti anche oncologici in attesa di intervento di chirurgia plastica – che si erano sottoposti alla preospedalizzazione – verranno assistiti (ed operati) da medici che non sono chirurghi plastici. Ciò, appare chiaro, crea una fortissima preoccupazione, unita all’incertezza delle tempistiche di effettuazione di detti interventi: a distanza di quasi 2 mesi dal ‘trasferimento-soppressione’, i pazienti, sconfortanti anche dal materiale smantellamento del Reparto – non esistono più nemmeno gli ambulatori della Chirugia plastica – non hanno ricevuto alcuna comunicazione ufficiale sui futuri percorsi terapeutici.
Non meno allarmante la situazione dei pazienti ustionati: quelli che venivano curati nel Centro soppresso non potranno contare su alcuna assistenza all’interno dell’Azienda Brotzu. Infatti, in contraddizione con ciò che è stato affermato nella citata Nota, non verrà neppure assicurata la presa in carico dell’ustionato nelle modalità delineatesi fin dall’istituzione del Centro ustioni nel giugno 1992. E’ un dato acclarato che, avendo demansionato l’unico chirurgo plastico specialista nella trattazione delle ustioni, l’Azienda Brotzu non può più garantire alcuna assistenza ai cittadini del Sud Sardegna.
Comitato “No chiusura Chirurgia plastica e Centro ustioni del Brotzu”
(admaioramedia.it)
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Alessandro Polese
E’ possibile sapere da chi è composto il Comitato “No chiusura Chirurgia plastica e Centro ustioni del Brotzu”?