Qualche giorno fa, sul sito di Sardegna Teatro, l’annuncio di una selezione di giovani comparse per la rappresentazione teatrale di Romeo Castellucci, in programma da domani a domenica 22 al Teatro Massimo di Cagliari, “Sul concetto di volto nel figlio di Dio”. Il regista cercava "10 ragazzi (70% maschi e 30% femmine) di età compresa tra gli 8 e i 12 anni… dagli zaini estraggono delle false bombe a mano di allumino (circa 20 a testa). L'azione consiste nel percuotere un grande ritratto di Gesù… ciascun ragazzo dovrebbe lanciare una ventina di granate". Poi, le proteste e, nonostante le spiegazioni del regista (“Non ho intenzione di dissacrare il volto di Gesù. Si tratta di una forma di preghiera, che passa attraverso l’innocenza del gesto di un ragazzo che percuote quel volto proprio per risvegliarlo e riscattarlo in una forma di nuova e necessaria passione"), l’annuncio è scomparso da sito.
“È proprio un brutto spettacolo quello che si pensa di inscenare al teatro Massimo dove, attraverso un casting particolare – ha commentato Paolo Truzzu, consigliere regionale di Fratelli d’Italia – Mi associo e do il mio sostegno all’iniziativa dei ‘Giuristi per la vita’ che hanno presentato una diffida al Questore contro lo spettacolo, blasfemo e irrispettoso della religione cristiana”. Lo stesso spettacolo che, lo scorso anno, generò forti polemiche anche a Bari per la presenza sul palco delle feci dell'attore protagonista, sulle quali alla fine cadeva l’immagine del Cristo colpita dalle bombe, con Castellucci che argomentò, in maniera a dir poco bizzarra, per difendere la sua idea teatrale: “Dove pensate che vada a finire l’eucarestia se non nelle feci? E non sono anche le feci una creatura di Dio? E allora perché mai considerarle blasfeme?”.
“Quella che si vuole inscenare è una rappresentazione resa ancora più squallida dalla volontà di coinvolgere dei bambini e renderli inconsapevoli protagonisti di uno spettacolo indegno – ha aggiunto Truzzu – Nelle nostre scuole agli stessi bambini si pensa di nascondere il crocifisso nelle aule, si nega ogni richiamo a simboli cristiani, durante le festività natalizie o pasquali, per non offendere i piccoli di altre religioni. Sembra che nessun riguardo debba esserci per chi, piccolo o grande che sia, si professa cattolico. La religione cristiana è, infatti, l’unica che può essere sbeffeggiata in modo irriguardoso da pseudoartisti i quali non si fanno scrupolo di utilizzare i bambini per i loro sporchi interessi di marketing blasfemo”. (red)
(admaioramedia.it)
10 Comments
Evan Currels
Una solenne porcheria. Spero non sia stata fatta con contributo regionale, che non è stato concesso neanche a uno spettacolo capolavoro sulla vita di Sant’Efisio, rimasto nell’oblio dopo la prima al Teatro Alfieri di Cagliari. Quello si, merita di essere patrimonio della Sardegna, anche solo per la bellezza dei brani corali e della musica originale. L’autore evidentemente non fa parte di una certa lobby di corrotti.
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