Lo scorso 29 gennaio, la Giunta Pigliaru aveva deciso di schierare la Sardegna insieme ad altre Regioni ‘rosse’, come Toscana, Piemonte, Basilicata, Umbria, Lazio, Emilia Romagna e Calabria, nel ricorso davanti alla Corte costituzionale contro il ‘Decreto sicurezza’ del ministro Salvini.
Per l’Esecutivo a guida Pd, il provvedimento del Ministro dell’Interno avrebbe violato importanti precetti costituzionali e dello Statuto della Sardegna, oltre a violare diritti dei cittadini, costituzionalmente riconosciuti.
Ieri, la Giunta regionale, su proposta del presidente Christian Solinas, ha deciso di rinunciare al ricorso, perché “non sussiste l’interesse alla prosecuzione del giudizio, in quanto l’ambito materiale di riferimento non rientra nella competenza legislativa della Regione e non pregiudica le prerogative regionali, o comunque non appare più di interesse”.
La decisione della precedente Giunta era nata da una proposta dell’allora assessore degli Affari generali, Filippo Spanu, con delega sui flussi migratori, che si era inutilmente speso in una ‘crociata’ contro i provvedimenti del Ministro dell’Interno riguardanti anche l’immigrazione: “Il decreto favorisce la disintegrazione di un modello faticosamente costruito”. (red)
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