Anche la Regione Sardegna aveva annunciato di essere pronta ad opporsi al ‘Decreto sicurezza’ del ministro Salvini davanti alla Corte costituzionale. Lo aveva fatto subito dopo le proteste di alcuni sindaci (De Magistris di Napoli ed Orlando di Palermo avevano annunciato la disobbedienza contro la legge votata dal Parlamento) e la presa di posizione di altre Regioni ‘rosse’, come Toscana, Piemonte, Basilicata, Umbria, Lazio, Emilia Romagna e Calabria.
Oggi, è arrivato l’annuncio ufficiale: la Giunta Pigliaru ha approvato una delibera, proposta dalla Presidenza, in cui si contesta la violazione di importanti precetti costituzionali e dello Statuto della Sardegna, rilevando al contempo la violazione di diritti dei cittadini, costituzionalmente riconosciuti. “In stretto coordinamento con altre regioni italiane, rafforzati dal nostro Statuto di Autonomia abbiamo scelto la strada del ricorso – ha spiegato il presidente Pigliaru – Il Decreto Sicurezza nasce da presupposti errati e sta danneggiando seriamente un sistema di accoglienza dei richiedenti asilo faticosamente costruito in questi anni grazie alla proficua sinergia di Regione, Comuni e Prefetture. Restiamo dell’idea che sia possibile attuare un processo di inclusione e integrazione in modo equilibrato e in un quadro di regole che non sono certamente quelle imposte con il recente decreto”.
La proposta era stata formulate in Giunta dall’assessore degli Affari generali, Filippo Spanu, con delega sui flussi migratori, che da alcune settimane in giro per l’Isola si era speso in una ‘crociata’ contro i provvedimenti del Ministro dell’Interno che riguardano anche l’immigrazione: “Il decreto favorisce la disintegrazione di un modello faticosamente costruito”.
“La Sardegna – ha aggiunto l’esponente della Giunta regionale – sin dall’inizio si sta muovendo perché siamo convinti che il Decreto, poi diventato legge, genera insicurezza e crea gravi problemi ai Comuni chiamati a gestire le conseguenze provocate dalla sua applicazione. La decisione di oggi è in piena sintonia con i principi umanitari di accoglienza e solidarietà che la Sardegna ha sempre messo in pratica. Nel ricorso si trovano le risposte alle gravi preoccupazioni esposte dai primi cittadini, delle quali la Regione si fa completamente carico”.
Secondo la Giunta regionale, “il ricorso evidenzia la grave lesione dei diritti di autonomia, nello stabilire norme che, riformando i criteri della protezione umanitaria e delle conseguenti tutele legate all’assistenza, all’integrazione ed al riconoscimento anagrafico, violano gravemente diritti costituzionalmente garantiti dei cittadini stranieri, incidendo impropriamente nella normativa regionale legata in particolare all’assistenza, all’istruzione, al lavoro”. (red)
(admaioramedia.it)
8 Comments
Giorgio Alvau
#maipiupd
Luciano Murgia
Ma come, non apprezzate la bellezza dei mercati, ora, che tocca le coop di accoglienza?
O pensavate di essere immuni dalla malattia?
Giuseppina Jerry Sfigatto Margini
Perché si sono svegliati a fine mandato??????Non dite che non ve ne frega perdere la poltrona 🤣😂
Pasqualino Papas
Quante inutili figure che prive di visibilità, scimmiettano i loro dei decadenti e senza più seguito.
Lello Foto
Ma state zitti,che contate meno dell’asso di picche🤣🤣🤣
Raffaele Noce
State tranquilli tra un mese andate a casa!
Sandro Me
Raffaele Noce 25 gg. per la precisione
Raffaele Noce
Hai ragione sono capaci di fare danni anche in 5 giorni!