Lo scorso 10 dicembre, nell’ambito dell’operazione “Arruga”, le cui indagini sono iniziate a dicembre 2014, i carabinieri della Compagnia di Carbonia hanno smantellato un’organizzazione nigeriana che si occupava della tratta di donne che, giunte in Sardegna, venivano sfruttate per il mercato della prostituzione. L’organizzazione promuoveva e finanziava il trasferimento in Italia di numerose migranti.
A Sassari ed Alessandria erano stati arrestati tre nigeriani (due donne ed un uomo) per sfruttamento e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e sfruttamento della prostituzione, ma un 30enne nigeriano era sfuggito all’arresto. L’uomo, rintracciato ieri a Sassari ed arrestato (ora si trova nel carcere sassarese), aveva il compito di occuparsi delle immigrate, mantenendo i contatti coi carcerieri durante la loro permanenza in Libia in attesa del loro viaggio in Italia. Le migranti, prima di essere imbarcate per l’Italia, venivano rinchiuse in ghetti dove venivano costrette a subire violenze e torture finalizzate ad ottenere soldi come riscatto per la loro liberazione.
Risulta anche che il nigeriano era stato costretto ad inviare circa 12.000 euro come riscatto per la liberazione della moglie e di altre donne che erano state ristrette nel carcere di Ghana Politu. (red)
(admaioramedia.it)