Questa mattina, nelle province di Cagliari, Sassari e Alessandria, i carabinieri della Compagnia di Carbonia, coadiuvati dai comandi competenti per territorio, hanno arrestato cinque stranieri, tutti con precedenti penali, componenti di due bande che si occupavano di sfruttamento e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, sfruttamento della prostituzione, detenzione di banconote contraffatte e detenzione e spaccio di droga.
Durante le indagini dell’operazione “Arruga”, iniziata a dicembre 2014, i militari hanno scoperto due organizzazioni che si occupavano di due distinte tratte di extracomunitari clandestini che, giunti in Sardegna, venivano gestiti e sfruttati dai criminali. Oltre alla tratta algerina, i militari hanno scoperto un’organizzazione che dalla Nigeria, attraverso la Libia, faceva arrivare a Sassari giovani nigeriane da inserire nel circuito della prostituzione. L’organizzazione, dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e allo sfruttamento della prostituzione, promuoveva e finanziava il trasferimento in Italia di numerose migranti.
Tre nigeriani sono stati arrestati: due donne, una 32enne residente a Sassari ed una 36enne domiciliata ad Alessandria, che svolgevano il ruolo di maman, ed un 30enne residente a Castelsardo (uomo di fiducia e principale collaboratore di un quarto nigeriano sfuggito all’arresto perché all’estero). I compiti erano ben suddivisi: una si occupava di individuare le donne interessate ad emigrare clandestinamente in Italia e di finanziare il viaggio; l’uomo finanziava la permanenza in Libia in attesa della loro partenza; mentre l’altra donna, residente in Piemonte, coordinava l’attività di di prostituzione in tutta Italia.
Per favorire l’immigrazione clandestina si avvalevano di complici in Libia e Nigeria, inseriti nel traffico di esseri umani, tale Mama Vera (una nigeriana non identificata), che aveva il compito di individuare in patria le giovani da avviare alla prostituzione e di anticipare i soldi per il viaggio delle ragazze (7.000 euro per migrante versate sul conto del traghettatore), che venivano affidate in Libia ad un altra persona non identificata (tale Frede). I trafficanti si occupavano anche di sovvenzionare la permanenza delle migranti custodite nel campo libico, dove aspettavano anche molte settimane prima di essere imbarcate, costrette a subire la sofferenza della fame, del freddo, le pessime condizioni igieniche nonché le avance e le minacce dei loro carcerieri. Sbarcate in Italia e sistemate in un centro di accoglienza in Campania, ricevevano dalle Maman nuove schede telefoniche, soldi, documenti d’identità falsi nonché indicazioni su come allontanarsi dal centro d’accoglienza e prendere il traghetto da Civitavecchia per Olbia. Quindi, arrivate in Sardegna, le Maman davano le istruzioni sulle attività che avrebbero dovuto svolgere per ‘riscattare’ la loro libertà, procuravano una casa dove esercitare il meretricio e gli indumenti ‘da lavoro’, oltre a dare consigli su come comportarsi coi clienti, aiutando le ragazze, che non parlavano l’italiano, a trattare. Nell’ambito dell’operazione Arruga sono stati sequestrati anche 2,582 chili di eroina; 500 grammi di hashish; 54 grammi di marijuana. (red) (foto di repertorio)
(admaioramedia.it)