Nati come agglomerato industriale, nonostante la presenza di attività commerciali ed artigianali, i circa 400 ettari di Predda Niedda a Sassari ospitano anche alcune interessanti aree archeologiche, come i nuraghi di Giagamanna e Li Luzzani, l’acquedotto romano che approvvigionava Turris Libissonis e la piccola chiesa di Sant’Anna.
Ma oggi, secondo Desirè Manca, consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle, “sembra di visitare il peggior quartiere di una città sottosviluppata. Tanti i problemi, evidenti e irrisolti: strade dissestaste, marciapiedi non percorribili, erba alta che ricopre addirittura gli stessi marciapiedi rendendo impossibile anche una semplice camminata a piedi, trasformandola in una vera odissea per i disabili. La viabilità è governata senza nessuna regola e criterio, c’è una totale mancanza di segnaletica verticale e orizzontale, il manto stradale è completamente dissestato e le strade sono disseminate di cartelli e recinzioni per evidenziare e delimitare buchi. Da oltre tre anni, frane in mezzo alla carreggiata e discariche a cielo aperto con presenza di materiale a volte nocivo. Segnalato tantissime volte, ma non ci sono risposte”.
Quindi, le accuse al Comune di Sassari, incapace, secondo Manca, di farsi sentire in Regione per pretendere la risoluzione dei problemi di Predda Niedda: “Invece il sindaco rimane inerme e assiste in silenzio allo sfascio totale di una parte della sua città. Di una Sassari che anno dopo anno cade a pezzi”. (red)
(admaioramedia.it)