Fatti avanti Gavino… e lui, con una coerenza sempre più rara in politica, ci ha messo stoicamente la faccia, mettendo anche agli atti l'unico voto contrario del Consiglio regionale a quella parte dello “Sblocca Italia” che riporta nella competenza dello Stato le scelte strategiche in materia energetica (quindi anche la ricerca di idrocarburi in terra e in mare).
Gavino Manca è un renziano doc in una Regione che di renziano ha ben poco nel Pd soriano e che, comunque, quando c'è da votare in Parlamento si ‘appecorona’ senza troppi distinguo. Al giovane Consigliere sassarese, alla terza legislatura, il renzismo duro e puro è l'omega di un'alfa che lo ha visto scendere in politica ai tempi del ‘primo’ Mario Segni referendario. Quello che partì ‘giscardiano’ (diceva lui) e poi si ritrovò con D'Alema prima e con Fini dopo, fino alla meritata pensione. Manca lo ha seguito la prima (gira)volta, ma non la seconda, accoccolandosi sotto l'ala protettrice di Bruno Dettori e Arturo Parisi. Due che a Sassari hanno sempre avuto un cognome pesante (anche dal punto di vista elettorale), senza riuscire a farsi un 'nome proprio' e dando sostanzialmente del ‘lei’ alla politica.
Il renzismo 2.0 di Manca è il prodotto di questo contesto storico e, difatti, i big del Pd non gli hanno mai reso la vita facile. Alle primarie per le Politiche 2013 è arrivato primo, ma Silvio Lai & C gli hanno preferito un altro concedendogli la deroga per la terza legislatura. Dicono che abbia un filo diretto con Lotti (uomo-macchina di Renzi) e che, per questo, al prossimo giro andrà a Roma. A far cosa ancora non si sa.
SardoSono
(admaioramedia.it)
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