Giungono dall’antico Egitto le prime testimonianze di ‘Sa Murra’, grazie al ritrovamento di alcune pitture raffiguranti due persone che incrociano le dita nel classico gesto che ancora oggi ci è familiare.
Praticata da secoli in Sardegna (soprattutto nelle zone più interne), nei bar e al termine degli spuntini, Sa Murra Sarda può essere considerata come un vero e proprio spettacolo, caratterizzato dalla velocità del gioco, dal suo ritmo e dalla musicalità con la quale i giocatori scandiscono i numeri. Ma quello che è sempre stato un ‘gioco popolare’ è ora diventato una ‘game app’ pronta per essere scaricata gratuitamente sul cellulare, grazie alla singolare idea di un giocatore sporadico, ma con grande spirito di iniziativa, Davide Onida: “Sono cresciuto giocando a ‘sa murra’ con gli amici, durante le feste o talvolta anche mentre aspettavo il bus finché un giorno, ragionando sulla sua popolarità, ho pensato che crearne una versione virtuale potesse essere un buon mezzo di diffusione della cultura sarda. Non mi piacciono gli stereotipi che dipingono la Sardegna come una terra chiusa ed arretrata e proprio per questo il design della app è volutamente fresco, volto ad esaltare il lato buono del gioco e dell’antica tradizione della nostra splendida isola”.
Davide, 31enne di Ghilarza, è attualmente impiegato come come frontend developer presso Softfobia, un’azienda, con sede a Cagliari, che si occupa di web. Appassionato di design e di attività grafiche, nel tempo libero si dedica a diversi progetti, uno dei quali è proprio SaMurra, nato nei ritagli di tempo dall’incontro con l’amico programmatore Davide Mainas. “Non è stato semplice trovare qualcuno che mi aiutasse a realizzare il progetto, tra l’altro a costo zero, e che ci credesse come ci ho creduto io fin da subito – racconta Davide Onida – Inizialmente, con un amico, abbiamo realizzato nel 2015 una versione beta di prova che, nonostante la buona risposta del pubblico, poteva tuttavia essere utilizzata soltanto su facebook e non rappresentava la formula migliore per essere diffusa. Il talento e la professionalità del mio amico e collega Davide Mainas hanno in seguito permesso di sviluppare le app per Android e iOS in React Native, una nuova tecnologia sviluppata ed usata da Facebook.”
E così, nel settembre 2017, i due Davide sono approdati al ‘Murramundo’, l’evento dedicato a ‘sa murra’, a San Carles de la Ràpita in Catalogna, a cui hanno partecipato numerose delegazioni tra cui Sardegna, Valle d’Aosta e Slovenia: “Vedere bambini, ragazzi ed anziani giocare con una nostra creazione è stato sorprendente ed emozionante – confida Davide – soprattutto in una occasione così importante come quella del torneo del gioco, di fronte alle figure del Sindaco della città e del Presidente dei giochi Catalani. Ora, dopo aver corretto alcuni bug (nel mondo informatico: errori di scrittura del codice sorgente di un programma software, ndr), siamo pronti per rilanciare una nuova versione che include un giocatore virtuale, chiamato bot, in modo tale da consentire alle persone di giocare anche da sole”.
Il gioco sta aumentando il numero dei download e diventando un fenomeno di costume tra gli appassionati. Le regole del gioco tradizionale sono semplici: ogni giocatore gioca un numero con la mano da 1 a 5, e dice a voce alta un numero da 2 a 10 (il 10 può essere chiamato ‘murra’) cercando di indovinare la somma del numero giocato da lui e quello giocato dall’avversario. Sembrerebbe un gioco basato sulla fortuna ma in realtà non lo è. Esiste una strategia precisa che chi sa giocare conosce bene, e per questo gioca spesso lo stesso numero per far sì che l’altro cada nel tranello e lo giochi a sua volta.
L’app ha conservato questa semplicità e anche chi non sapeva giocare al gioco reale ci è riuscito grazie a SaMurra: “Penso sinceramente che avesse tutti i requisiti per riscuotere successo – conclude – perché è facile, coinvolgente, istruttivo. E poi ‘sa murra’ non si gioca solo in Sardegna ed i giocatori che abbiamo incontrato al festival ce lo hanno dimostrato, giudicandolo come un gioco nobile e colto che speriamo di aiutare a riscoprire anche con la nostra app”.
Laura Pisano
(admaioramedia.it)