Illustrissimo Signor Prefetto, esattamente un anno fa avveniva il nostro incontro, sollecitato in più occasioni, alla luce dei gravi episodi di disorganizzazione in occasione dei numerosi sbarchi ‘Frontex’ e sulle coste del Sulcis. Il nostro intento, così come dichiarato apertamente in quella sede, era propedeutico all’organizzazione e pianificazione delle attività prima dell’avvento della bella stagione, per evitare appunto occasioni di disorganizzazione dell’apparato preposto alla gestione dei migranti.
Durante la riunione Lei aveva parlato in maniera esaustiva ed anche convincente, del progetto per la realizzazione di un hub regionale di prima accoglienza, secondo i principi dettati dal decreto legislativo 18 agosto 2015 n. 142, per consentire una proficua interazione di tutti gli enti ed organismi chiamati a collaborare, quantificando in un biennio i tempi circa la realizzazione del disegno. Aggiunse inoltre di aver interessato la Capitaneria di Porto per l’individuazione di un’area idonea alla realizzazione di una struttura adatta alle prime fasi di intervento, soccorso e gestione delle attività connesse ai migranti. Individuava, inoltre, in una struttura di Carbonia, un luogo idoneo per la vigilanza temporanea di coloro che dovevano essere immediatamente trasferiti ai Cie della penisola.
A distanza di un anno le belle parole non hanno avuto alcun seguito, poiché la gestione degli stranieri appena sbarcati rimane frutto di un’organizzazione temporanea che non si avvale di nessuna struttura idonea per permettere agli operatori di Polizia di lavorare in sicurezza. Avrà letto le nostre denunce in merito, poiché i migliaia di nord africani che annualmente sbarcano in Sardegna, vengono gestiti all’interno della Caserma di Buoncammino, creando difficoltà e sopratutto concreti pericoli alla sicurezza. Dopo un anno gli accordi presi sono rimasti disattesi, così come le progettualità decantante all’epoca come imminenti. Restano però i problemi, visto che la tratta dal Nord Africa è più che aperta e crea molte preoccupazioni sia di immediata gestione dello sbarco, che di sicurezza ed ordine pubblico. Il flusso non conosce sosta, se non climatica, poiché permette a migliaia di giovani con zainetto in spalla, denaro contante e smartphone, di poter ottenere un foglio di espulsione che consente loro il via libera per poter raggiungere la penisola o rimanere in condizioni di clandestinità in Sardegna. Sarà di certo informata dell’aumento dei crimini predatori messi in opera da queste persone nei giorni successivi allo sbarco (anche una violenza sessuale ai danni di una barista di via Roma) e che dall’inizio del 2017 sono già arrivati 100 potenziali ‘minacce’, che hanno tranquillamente potuto guardare, osservare, fotografare le abitudini di una caserma operativa di Polizia.
Ci chiediamo perché la sua presenza mediatica, Signor Prefetto, è avvenuta con regolarità durante gli sbarchi ‘Frontex’, mentre questo flusso rimane poco meritevole di attenzione, quando invece risulta essere molto più preoccupante e degno della sua considerazione. Abbiamo denunciato con forza i limiti che affliggono i nostri uffici, la carenza di personale del Commissariato P.S. di Carbonia che, nonostante esposto in prima linea agli sbarchi sulle coste del Sulcis, sembra essere un avamposto di Polizia pressoché dimenticato, siamo in attesa dell’imminente inizio dei lavori alla Caserma di via Venturi, sede dell’Ufficio Immigrazione, ad oggi ancora in condizioni pietose ed ancora la Caserma Carlo Alberto, troppo spesso ridotta a centro di prima accoglienza ed i colleghi del Reparto Mobili costretti ad estenuanti vigilanze. Non ci risulta mai effettuata una Sua visita nelle nostre strutture per sincerarsi appunto delle condizioni; la speranza, ma non abbiamo dubbi in merito, è che abbia letto i nostri documenti completi di denunce e fotografie.
Signor Prefetto, alla luce di quanto esposto, dobbiamo aspettare ancora molto per assistere a cambiamenti concreti che rendano la nostra quotidianità professionale più fluida e sicura o ci aspetta un altro anno, l’ennesimo, di ‘gestione dell’emergenza’? Durante l’anno non si è mai parlato ufficialmente del progetto hub regionale, se non da parte di qualche organo di stampa che individuava in maniera informale, un’area portuale da adibire a quello scopo; a dicembre infatti il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Paolo Truzzu denunciava appunto che l’argomento non era stato trattato in aula lamentando che la politica non stava interessando gli organi preposti né tanto meno, dettaglio ancor più grave, i cittadini.
I Poliziotti meritano rispetto e tutela per l’attività che svolgono. Rimane acceso l’allarme terroristico e con tutta franchezza ci pare illogico e molto pericoloso, gestire persone sconosciute provenienti da aree geografiche poste sotto la lente di ingrandimento, in maniera così grossolana permettendo di aggirare sistemi di sicurezza nazionali che si proclamano così imponenti. Rimanendo in attesa di un urgente riscontro, si coglie l’occasione per porgerLe distinti saluti.
Luca Agati – Segretario provinciale Sap Cagliari
(admaioramedia.it)