Ultima puntata con un fallimento societario nella guerra tra i tre soci della Psocure srl che, dopo un breve cammino insieme, si erano divisi: da una parte Gianluigi Mocci e Giancarlo Muscas, dall’altra Antonello Basciu, che i primi due avevano trascinato davanti ai giudici per aver cominciato, da febbraio 2016, a commercializzare gli stessi prodotti, attraverso altre due società (Psotherapy srl e Bma srl) da lui controllate, a loro insaputa: “Gravi abusi ed illeciti concorrenziali”, avevano accusato.
Prima, nell’estate 2016, era arrivata la sentenza favorevole ai due soci ‘traditi’, che aveva considerato le due società di Basciu responsabili di gravi abusi e di concorrenza sleale, intimando di restituire ai vecchi soci il dominio internet (compresi gli indirizzi mail) ed a “rimuovere in via immediata dai siti internet ogni riferimento al nome o al marchio ‘Psocure’ ed ai prodotti distribuiti dalla società ricorrente”, oltre al divieto “di vendere a terzi prodotti con il marchio ‘Psocure’, nonchè di commercializzare prodotto che per denominazione, immagine e confezione siano imitazione di quelli venduti dalla società ricorrente”, abbinando una sanzione di 1.000 euro per ogni giorno di ritardo. Quindi, a febbraio 2017, la sentenza di rigetto del reclamo: “Gli elementi istruttori acquisiti ed evidenziati dal primo giudice rendono infatti altamente improbabile che Bma e Psotherapy abbiano il diritto o la facoltà di (continuare a) commercializzare sui propri siti prodotti a marchio Psocure. Non esiste alcuna ragione che giustifichi la revoca”.
Ad ottobre 2017, il Tribunale di Cagliari ha posto la parola fine con la dichiarazione di fallimento della Bma srl, su istanza della società dei due ex soci, ormai diventati creditori, tanto da rivendicare il pagamento di 262mila euro per effetto della prima sentenza e di 385mila euro per acquisto di merce, in totale 647mila euro, oltre ad un “credito non quantificato a titolo risarcitorio”. I giudici hanno rilevato che la società di Basciu ha ceduto ad un’altra società, recentemente costituita (aprile 2017), l’intero patrimonio (nove rami d’azienda e beni immobili di valore) “subito dopo la notifica del precetto e del pignoramento”, risultando “evidente che si tratti di una cessione dell’intero patrimonio finalizzata esclusivamente a sottrarre al creditore pignorante la garanzia del proprio patrimonio ed in favore di soggetto connivente”. Infatti, si legge nella sentenza, “Basciu è residente a Cuba, luogo di nascita del socio unico” della società che ha acquistato. Oltre ad aver accertato anche un debito di oltre 1,3 milione di euro, in parte significativa verso il fisco. Perciò, nonostante il titolare della Bma, contestandolo, dichiarasse di “essere in grado di soddisfare il credito”, il Tribunale di Cagliari ne ha dichiarato il fallimento ed ha nominato un curatore.
L’attività era partita come un’attività artigianale nel 2011, alcuni anni dopo era diventata una società creata per commercializzare una linea di prodotti, a base di una miscela di estratti vegetali biologici (brevettati sin dal 2011), per curare la psoriasi, sicuramente tra le malattie più difficili da trattare rispetto ad altre dermatiti. Poi, i tre soci alla guida della Psocure srl, dopo un breve cammino comune, si erano divisi e la vicenda era quindi finita in Tribunale. (red)
(admaioramedia.it)